Ancora un 21enne gay suicida nella Capitale

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Anno nuovo, nuovo suicidio di un giovane omosessuale.
Sempre a Roma, ma in questo caso non per omofobia.
Non direttamente per lo meno.
A.R., queste le iniziali del suo nome tenuto al segreto per rispetto della privacy, conosciuto nell’ambiente gay, dichiarato in famiglia e commesso in un negozio del centro, si è gettato dal 7° piano del palazzo in via Casilina, a Torpignattara, dopo un banale litigio con la madre. In cura perché depresso e con problemi di alcool e droghe, il 21enne non aveva problemi in famiglia legati alla propria omosessualità. Anzi.L’aveva detto pure alla nonna‘, hanno confermato dal Mario Mieli, per un gesto inatteso e al momento al vaglio degli inquirenti. Nessun biglietto è stato trovato in casa, mentre sulla sua pagina FB, tra i suoi stati più recenti, ce n’era uno quanto mai attuale, che si domandava come fosse possibile che insultare e denigrare un gay, in Italia, non fossse ancora reato.
Domanda delle domande, ad oggi purtroppo ancora senza risposte.

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