Farebbe di nuovo coming out per far capire alle tante persone in conflitto con se’ stessi che è bello trovare l’amore.
Ma non solo questo.
Ricky Martin ha detto tanto all’ONU, in una conferenza per l’omofobia, al fianco del segretario generale Ban Ki-moon, travolto dagli applausi quando ha finalmente sentenziato: “gay, lesbiche, bisessuali e transgender hanno gli stessi diritti di tutti gli altri”. “Anche loro sono nati liberi e uguali, ed io sono al loro fianco nella battaglia dei diritti umani”. “Sono qui per denunciare ancora una volta la violenza e per richiedere una parità vera“.
Qualcuno avverta il PAPA. Magari con un tweet.
Il cantante è stato invece ancor più chiaro, nel parlare del proprio caso, avendo vissuto per anni nella paura di accettarsi e rivelarsi:
“Ero cresciuto con un concetto distorto: sei gay quindi appartieni all’inferno”.” C’è voluto un po’ prima che mi decidessi a rivelare la mia omosessualità, ma quando è successo è stato straordinario”. “Trovo molto triste che sia su Twitter che su Facebook, ma anche tra i media o tra i miei fan, mi chiedano di smettere di parlare del problema”. “Attualmente sono circondato da persone che stanno combattendo per la stessa causa: uguaglianza, amore e giustizia sociale. Chiediamo solo e soltanto gli stessi diritti. Ne’ più ne’ meno. Siamo uguali“. Standing ovation tra i presenti, tanto per Ricky quanto per il Segretario Onu, in un mondo che ancora oggi, alle porte del 2013, vede l’omosessualità CRIMINALIZZATA in più di 76 Paesi. E tutto ciò, diciamocelo chiaramente, deve finire.