Un fotografo milanese denuncia Lady Gaga: il vestito di carne è mio

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Se tra un’ora scureggio domani mattina potrei svegliarmi e ritrovarmi tra le mani una denuncia per plagio.
Ormai tutti denunciano tutti. E tutti plagiano tutti.
Non se ne esce più. E’ ufficiale.
La ruota? L’ha inventata Madonna, ovvio, così come la grattata di coglioni l’ha inventata Michael Jackson, il frappuccino Britney Spears e il sangue mestruale Christina Aguilera.
Nel delirio di denunce gossippare di queste ultime settimane, dobbiamo aggiungere l’ultima arrivata, che vede protagonista lei, ovvero LADY GAGA.
Un fotografo milanese, tale Alessandro Dotti, ha infatti citato per plagio mrs. Germanotta, rivendicando la paternità del celebre vestito di carne indossato da Gaga durante gli Mtv Awards del 2010. Due anni dopo il presunto plagio, in sostanza, il buon Dotti si è svegliato, con il sostegno dello studio dell’avvocato Renzini di Genova, entrando ufficialmente in azione.
Alessandro Dotti, difatti, aveva già realizzato nel 2004 un importante servizio fotografico con modelle vestite con abiti confezionati con carne. Un’invenzione dello stesso Dotti che, proprio grazie alla particolarità del servizio svolto e dell’originalità della sua proposta, fu recensito dalla rivista di New York ‘Zink’ che ne pubblicò le fotografie”. “Basti pensare che il vestito in carne è stato nominato dalla rivista Time come il miglior prodotto di moda del 2010. Inoltre, l’apparizione di Lady Gaga è diventata talmente famosa da essere ricordata in una pagina unica su Wikipedia”. Queste le parole dell’avvocato, per un’idea un CONCETTO, quello del Dotti, protetto addirittura da copyright (non c’hai un cazzo da fa e te voi vestì de carne? Paga i diritti).


Abbiano inviato una raccomandata alla casa discografica di Lady Gaga e allo stilista Franc Fernandez, comparando le foto e le creazioni del mio cliente al vestito della pop star. Da questo semplice confronto, è possibile notare quanto sia fondata la scelta di Dotti di rivolgersi a un legale per rivendicare la paternità morale dell’opera e chiedere un risarcimento per plagio”. Così conclude l’avvocato, per una causa di stampo pop che farà ‘SICURAMENTE’ il giro del mondo.
A voi le foto per COMPARARE i due abiti.
E che guerra al plagio sia. 

Fonte: Genova24

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