Amy Winehouse è morta per colpa dell’alcool

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E ora che si fa. Mettiamo al bando tutta la vodka del mondo?
Bella domanda. Perché il referto dell’autopsia ha parlato.
Non è stata la droga ad uccidere Amy Winehouse, bensì l’alcool.
L’eccesso di alcool.
Perché all’interno del corpo di Amy è stato trovato un tasso alcolico 5 volte superiore al limite consentito per mettersi alla guida in Inghilterra.
Ai piedi del letto della Winehouse la polizia ha imbustato 3 bottiglie di vodka, scolate dalla cantante nelle 24 ore precedenti alla sua morte.
Per tutto il mese di luglio Amy ce l’aveva fatta a rimanere sobria e pulita.
Dopo anni di deliri ed eccessi stava cercando di tornare in carreggiata.
Poi qualcosa si è rotto, perché la sera del 22 luglio ha comprato 3 bottiglie di vodka, due piccole e una grande, e se l’è scolate.
Una dopo l’altra.
Questo eccesso di alcool, dopo 20 giorni di totale astinenza, ha avvelenato il suo già debole e debilitato corpicino, uccidendola. Amy, in soldoni, è ‘accidentalmente’ morta per troppo alcool.
Anzi no, per troppa vodka.
E ora che cazzo facciamo, tornando sulla scia delle strumentali polemiche di fine luglio, ridiamo fuoco al proibizionismo?

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