Monica Guerritore protagonista della serie Inganno, la confessione: “Ho provato imbarazzo”

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Considerata tra le attrici di maggior talento del cinema e teatro italiani, Monica Guerritore sarà protagonista della nuova serie Netflix di Pappi Corsicato, Inganno. Un ruolo difficile e impegnato, come quelli che in tanti anni di carriera non ha esitato a accettare, ma che questa volta le ha provocato, come da lei stessa ammesso, dell’imbarazzo. Perché?

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Monica Guerritore in scena – Spetteguless.it

Protagonista di tanti film e spettacoli teatrali di successo, Monica Guerritore tornerà a breve sullo schermo grazie alla nuova serie di Pappi Corsicato, Inganno, disponibile dal 9 ottobre sulla piattaforma di streaming Netflix. Un ruolo complicato ma che l’attrice non ha esitato a accettare, interessata dalla storia della protagonista, anche se non ha nascosto di aver dovuto affrontare momenti piuttosto complicati.

66 anni, romana, è considerata tra le interpreti più talentuose e impegnate della cinematografia italiana. Ha debuttato giovanissima nel film di Vittorio De Sica Una breve vacanza, ma ha trovato la notorietà quando è stata scelta da Giorgio Strehler per Il giardino dei ciliegi, pièce teatrale del 1974. Si tratterà solo del primo di tanti spettacoli che la vedranno protagonista, alle prese con ruoli impegnativi anche per le attrici più navigate. Tra gli altri lavori a cui ha preso parte, anche le pellicole La Lupa, Un giorno perfetto e Il seme della discordia. Nel 2011 è stata nominata inoltre Commendatore ordine al merito della Repubblica Italiana.

Monica Guerritore protagonista di Inganno, nuovo lavoro di Pappi Corsicato: le difficoltà sul set

Nella nuova serie Netflix, tratta dalla fiction inglese Gold Diggers, Guerritore interpreta la sessantenne divorziata Gabriella che, dopo aver rinunciato a una vita sentimentale, si imbatte nel più giovane Elia, interpretato da Giacomo Giannotti. Un rapporto ambiguo e quasi morboso, che le farà mettere in gioco tutto, figli compresi. Monica non ci ha pensato due volte prima di accettare il ruolo, come ha spiegato lei stessa a Leggo: “Ho capito subito che era una donna che valeva la pena raccontare, un personaggio denso e potente nel suo sviluppo. Il coraggio nel farlo mi viene perché il mio mestiere è questo: raccontare qualcosa che in genere non si racconta”.

Ma il ruolo, per il quale compare spesso senza veli, le ha provocato un certo imbarazzo: “Mi sono trovata spesso in difficoltà nello stare di fronte a Giacomo con la mia bellezza sfiorita rispetto a quella che il pubblico ricorda“. L’artista romana, però, ha voluto così lanciare un messaggio più profondo, che riguarda parecchie donne: “Bisogna smetterla di pensare che siamo puro ideale, senza corpo. Gabriella potrebbe essere come Brando in “Ultimo tango a Parigi”. Alla ricerca di una strada in questa età dove non c’è niente”.

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