È Alexia la prima italiana al Tomorrowland in Belgio: la cantante torna ad esibirsi dopo anni di pausa, e punta su Angelina Mango.
I fan stavano aspettando questo momento ormai da anni: Alexia, la cantante diva della musica dance anni ‘90, è tornata, stavolta (forse) per restare. E l’ha fatto in grande stile, esibendosi al Tomorrowland in Belgio, in occasione del ventesimo anno del festival. Il passato, comunque, le ha lasciato delle ferite che non potrà mai dimenticare.
Alexia: la regina degli anni ‘90
Sembrava che questo momento non sarebbe mai arrivato: è passato troppo tempo da quando una giovanissima Alexia sfornava una hit dopo l’altra, girando, come racconta lei stessa, “come una trottola” tra un palco e l’altro, prima in Francia, poi in Germania, per conquistare l’Europa.
Il vero e proprio boom, per lei, arrivò nel 1997 con la famosissima “Uh La La La”: da lì, sono 5 milioni i dischi venduti durante la sua carriera, che comprende collaborazioni con artisti di grande spessore, 9 partecipazioni al Festivalbar e un Sanremo vinto, nel 2003, con il brano “Per dire di no”.
Dopo la vittoria a Sanremo, comunque, qualcosa è cambiato, prima di tutto dentro di lei: “Per dire di no” era il pezzo della svolta, quello che serviva a dimostrare che poteva fare qualcosa di diverso dai soliti brani dance in inglese, rivolgendosi al suo pubblico tutto italiano. Tuttavia, racconta Alexia, “dopo tanti concerti e produzioni è arrivato il burnout”. Quelle ferite, purtroppo, la accompagnano ancora oggi.
Le ferite ed il ritorno al Tomorrowland
“A un certo punto mi sono chiesta: ma io, in tutto questo, chi sono? Ho scelto di rallentare un po’ la mia carriera: ero una ragazza di 27 anni che ne dimostrava anche meno e zompettava da un palco all’altro, sprigionando un sacco di energia, ma ignara che avrebbe pagato un conto altissimo”.
Con queste parole, Alexia ricorda il periodo della sua vita che l’ha portata allo stop con la musica, interrotto dal recentissimo album di Natale “fatto per sé stessa” e dal ritorno sul palco solo qualche mese fa. All’inizio del 2000, la giovanissima cantante ebbe una realizzazione sconcertante: era un “pedina mossa all’interno di un sistema”.
Da lì, la consapevolezza di volere qualcos’altro per sè: una famiglia, il matrimonio, dei figli. Tutte motivazioni per cui, per diversi anni, ha scelto di stare lontana dal palco, non senza conseguenze: “ho provato solitudine in quel momento”, ricorda Alexia, “quando mi sono allontanata, ho trovato il vuoto attorno”.
L’impatto psicologico con tutto ciò ha inevitabilmente lasciato in lei delle ferite che, pur rimarginandosi, non vanno mai dimenticate: da artista matura e più consapevole, nonché ufficialmente prima italiana ad esibirsi al Tomorrowland, Alexia le utilizza per parlare ai giovani artisti con cui talvolta ha a che fare nei seminari.
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E quando le si chiede se abbia già adocchiato qualche artista che potrebbe seguire le sue orme, risponde senza esitazione: è Angelina Mango a ricordarle una giovane Alexia debuttante, “per capacità di stare sul palco, l’essere professionale e la serietà nel proprio lavoro”.