Olimpiadi, caso Imane Khelif, l’IBA organizza una conferenza stampa ma è caos: “i test dimostrano che erano uomini”

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L’IBA ha organizzato una conferenza stampa piuttosto caotica e ai limiti del diffamatorio: i commenti dei giornalisti presenti.

Conferenza stampa IBA.

Conferenza stampa IBA (spetteguless.it)

Le polemiche sulle Olimpiadi 2024 non accennano a diminuire: dalle acque poco salutari della Senna al caso Benedetta Pilato, ora al centro della bufera c’è Angela Carini, ritiratasi dall’incontro con l’algerina Imane Khelif. Da quel momento, se dapprima l’opinione pubblica sembrava schierata a favore della pugile italiana, la situazione ha preso pieghe e sfumature diverse. Soprattutto dopo che, lo scorso lunedì, l’IBA ha deciso di indire una conferenza stampa che ha del bizzarro: Khelif e Lin, altra pugile taiwanese, “erano uomini”, dicono.

Angela Carini vs Imane Khelif: il caso

Continua a regnare il caos nella questione Carini-Imane Khelif: se inizialmente il gesto della pugile italiana era sembrato un semplice momento di debolezza e accettazione della sconfitta in una gara che non le permetteva di andare avanti, analizzare il comportamento dell’atleta dopo quel momento cruciale ha permesso di giungere a conclusioni diverse.

L’improvviso di ritiro di Carini dalla boxe, ad esempio, ha contribuito a spargere il seme del dubbio sulla sua onestà (sebbene non sia l’unico abbandono ombroso): secondo Selvaggia Lucarelli, la sportiva “aveva paura di perdere”, e per questo avrebbe giocato la carta dell’empatia fingendo di soccombere davanti ad un’avversaria le cui caratteristiche fisiche potevano giocare particolarmente a favore della sua narrazione.

Imane Kherif e Angela Carini.

Imane Kherif e Angela Carini (spetteguless.it)

Basata, principalmente, sul fatto che Imane Khelif avrebbe livelli di testosterone più alti del normale, il che la renderebbe eccessivamente più forte rispetto alle avversarie. Questa, lo ribadiamo, è la versione passata inizialmente da chi, a quanto pare, voleva in qualche modo mettere in cattiva luce l’atleta algerina.

Che si tratti più di una polemica a sfondo politico e ideologico, comunque, è balzato all’occhio poco dopo, quando nella questione è subentrata l’IBA, associazione di boxe dilettantistica disconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale.

La disastrosa conferenza dell’IBA: “erano uomini”

Se il pubblico si era indignato nel vedere Angela Carini non salutare neanche la sua avversaria nell’abbandonare il ring, per poi leggere considerazioni ignoranti ovunque sul web (alcune persino da personaggi noti), la conferenza stampa organizzata dall’IBA promette di suscitare emozioni ben più forti.

Come i giornalisti coinvolti hanno raccontato, infatti, l’incontro, per l’occasione svolto a Parigi nonostante la sede dell’associazione sia ormai a Mosca, è stato caratterizzato da domande e risposte urlate, molta poca chiarezza e, soprattutto, insinuazioni calunniose da parte dei personaggi coinvolti. Primo fra tutti Umar Kremlev, oligarca russo presidente dell’International Boxing Association e notoriamente amico di Putin.

Il quale, al culmine della distopia, ha affermato, parlando di Lin e Khelif: “I test dimostrano che erano uomini. Non verifichiamo cosa hanno tra le gambe. Non sappiamo se sono nati così o se sono stati fatti dei cambiamenti”. Dichiarazioni che partono da una falsità: Imane Khelif, tanto per cominciare, non è una donna trans.

I test del DNA menzionati, cavallo di battaglia della comissione durante l’intera conferenza stampa, risalirebbero a marzo 2023, quando entrambe le pugili in questione furono escluse dai Mondiali dilettanti, ufficialmente per “non aver soddisfatto i criteri di ammissibilità dell’IBA”. A quanto pare, nel DNA delle atlete sarebbe stata rilevata la presenza di cromosomi maschili.

 

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Peccato che i risultati in questione non siano mai stati mostrati al pubblico, neanche durante la conferenza di lunedì scorso. Questo, aggiunto alle illazioni di Kremlev, a quanto pare disgustato dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi che avrebbe rappresentato il cristianesimo, e agli insulti lanciati verso il presidente del CIO Thomas Bach, definito “un sodomita”, sembra non aver convinto gli oltre 100 giornalisti in sala.

Reuters, ad esempio, ha interrotto la trasmissione della conferenza prima che terminasse, e la BBC ha abbandonato la sala in segno di protesta.

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