L’ultima esibizione di Bruce Springsteen è stata quella in Norvegia, luogo in cui è stato organizzato la penultima data del tour europeo.
Continua ad andare l’estate di uno dei cantanti internazionali più conosciuti in tutto il mondo, Bruce Springsteen. Il suo è uno dei tour più seguiti al punto che ogni volta che esce una sua data, tutti i biglietti sono sold out nel giro di poco tempo. A oggi sono ancora due i concerti che vedranno Bruce Springsteen come protagonista due eventi imperdibili che sono stabiliti al 25 e al 27 luglio. A seguito di queste due date il tour europeo del cantante avrà termine, lasciando così all’artista la possibilità di riposarsi in vista di nuovi progetti lavorativi e privati. L’ultima esibizione è quella avvenuta il 23 luglio in Norvegia molto più precisamente nella cittadina di Bergen. Ed è proprio sul palco norvegese che è esibito anche con una delle sue canzoni più celebri, Long Walk Home, un brano che è possibile ascoltare anche nell’album magic risalente al 2007. Ma cosa ha detto durante il suo ultimo concerto? Ecco la dedica fatta ad uno luogo che porta da sempre nel suo cuore, la sua terra.
Bruce Springsteen nel concerto in Norvegia, ecco la dedica al suo paese
Durante il concerto tenutosi martedì 23 luglio, Bruce Springsteen si è esibito in Norvegia iniziando il concerto affermato dalle parole “This is a prayer for my country”.
Riferendosi alla campagna elettorale statunitense che al momento sembra essere più travagliata che mai soprattutto a seguito dell’attentato che è stato fatto a Donald Trump, il candidato repubblicano.
A seguito di questo evento avvenuto la scorsa settimana, sembra che anche un’altra situazione abbia sconvolto la vita degli elettori statunitensi, ossia il ritiro di Joe Biden il quale stava correndo per il secondo mandato alla casa Bianca.
E così il cantante ha voluto esibirsi con la sua celebre canzone Long walk home, un brano in cui è presente del testo politico e al suo interno si trova quindi il suo pensiero sull’America proprio come lo stesso Bruce Springsteen ha spiegato nel corso di un’intervista fatta ai microfoni del New York Times.
Infatti all’epoca fu lui stesso ad affermare “In quella particolare canzone un ragazzo torna nella sua città e non riconosce nulla. Il suo mondo è cambiato. Le cose che pensava di sapere, le persone che pensava di conoscere, con i cui ideali aveva qualcosa in comune, sono come estranei. Il mondo quello che conosceva sembrava essere totalmente estraneo. Penso che sia quello che è successo in questo paese negli ultimi sei anni.”