Antonino Cannavacciuolo, il giudice di Masterchef chiude i battenti: il motivo

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Personaggio amatissimo dal pubblico a casa, Antonino Cannavacciuolo oltre a essere giudice di MasterChef Italia, e anche un imprenditore da stelle Michelin. Eppure, di recente ha dovuto chiudere uno dei suoi locali: una decisione che ha suscitato parecchio malumore, soprattutto tra le autorità cittadine.

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Antonino Cannavacciuolo con gli altri giudici di Masterchef Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri – Spetteguless.it

Quando si pensa a Antonino Cannavacciuolo, la mente va automaticamente a Masterchef Italia, il cooking show del quale ormai da molte edizioni è giudice. Eppure, il cuoco napoletano ha al suo attivo ben più di un programma televisivo: oltre a essere infatti protagonista anche di show di successo come Cucine da incubo, Cannavacciuolo è titolare di ristoranti lussuosi e molto amati, premiati di recente con tre stelle Michelin. Ciò nonostante, lo chef ha dovuto chiuderne uno, dicendo addio alla cittadina che per lungo tempo lo ha ospitato.

Nato nel 1975 a Vico Equense, Antonino è figlio d’arte: anche il padre è a sua volta un cuoco, e proprio come lui, ha deciso di seguire la scuola alberghiera, diplomandosi nel 1993. Dopo alcune esperienze nella zona sorrentina, decide di fare esperienza anche all’estero, con alcuni stage in ristoranti francesi dell’Alsazia. Tra le esperienze più importanti per Cannavacciuolo, anche quella che lo vede coinvolto al ristorante Grand Hotel Quisisana, che ai tempi era diretto da Gualtiero Marchesi.

Il debutto in TV arriva proprio grazie a Cucine da incubo nel 2013, a cui seguono anche un paio di ospitate a Masterchef Italia. Grazie al successo riscontrato, la produzione gli chiede di diventare il nuovo giudice a partire dalla quinta stagione nel 2015, facendo così compagnia ai colleghi Carlo Cracco, Bruno Barbieri e Joe Bastianich.

Antonino Cannavacciuolo chiude: addio al ristorante prestigioso

Cannavacciuolo è anche un imprenditore di successo: dal 1999 gestisce assieme alla moglie Cinzia Primatesta Villa Crespi sul lago d’Orta, e grazie al suo ottimo lavoro, ha ottenuto una prima stella Michelin nel 2003, a cui è seguita la seconda nel 2006 e nel 2022 la terza, ottenendo il massimo riconoscimento possibile per chi lavora nel settore della ristorazione. Oltre a Villa Crespi, Antonino è titolare anche di un locale a Torino, il Bistrot Cannavacciuolo, aperto nel 2017 e fino a pochi mesi fa del Cannavacciuolo Caffè e Bistrot a Novara.

 

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Di recente, però, lo chef ha deciso di chiudere il locale novarese, suscitando sdegno nel segretario provinciale della Lega e ex sindaco della città Massimo Giordano. Cannavacciuolo, però, ha motivato così la sua scelta: “Siamo cresciuti accanto a questo progetto, così come i ragazzi appassionati che ogni giorno rendono grande la nostra squadra. Insieme a loro abbiamo iniziato a prendere una nuova direzione di gruppo, maggiormente incentrata sullo sviluppo Hospitality and Retail” ha chiarito con la socia e moglie Cinzia, aggiungendo poi che “seguendo questi ragionamenti ci siamo resi conto che il caffè Bistrot non poteva più rappresentare uno spazio di crescita costante e abbiamo ritenuto giusto concentrare le energie su tutti gli altri progetti”.

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