Una pasqua amara quella che hanno passato i dipendenti di La Sonrisa, più noto come Il Castello delle Cerimonie. La struttura ricettiva è stata confiscata lo scorso febbraio, e ora il destino di chi ci lavorava è in bilico. Cosa potrebbe succedere.
Tra le trasmissioni più seguite dagli spettatori di Real Time c’è tuttora Il Castello delle Cerimonie. Il programma segue passo per passo le feste che vengono organizzate al Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abate. Spesso stravaganti e kitsch, questi party hanno visto la presenza di Donna Imma Polese e il marito Matteo Giordano, gestori dell’imponente struttura dalla vaga parvenza barocca.
Purtroppo, nel corso di questi ultimi anni, l’hotel è finito varie volte in guai giudiziari e lo scorso 15 febbraio, la Corte di Cassazione ha reso esecutiva la sentenza relativa alla confisca di immobili e terreni su cui sorge, ora acquisiti come patrimonio proprio dalla cittadina di Sant’Antonio Abate. Questo procedimento ha messo però a repentaglio il lavoro di tutte le persone che lavoravano e lavorano tuttora per la struttura: tra stagionali e dipendenti fissi, si parla di centinaia di persone che potrebbero rimanere senza lavoro da un momento all’altro. Proprio i lavoratori hanno manifestato tale problematica di recente, con una manifestazione che ha lasciato il segno.
Il Castello delle Cerimonie, i dipendenti manifestano contro la confisca, ma salta fuori un altro retroscena
Lo scorso 23 febbraio 300 lavoratori sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso contro la decisione della Corte, decisi a difendere il loro posto di lavoro e sono riusciti a parlare con la sindaca Ilaria Abbagnale. Il primo cittadino del paese ha voluto rassicurare la delegazione: “Ho ribadito ai lavoratori che la vertenza per il riconoscimento dei loro diritti sarà portata su tutti i tavoli istituzionali” ha detto la donna.
I dipendenti di La Sonrisa si sono presentati per la maggior parte con la divisa da lavoro, rimarcando così la loro appartenenza alla struttura per la quale desiderano continuare a lavorare. Il loro futuro, però, è attualmente incerto. Nel frattempo, di recente, è saltato fuori come anche il Castello delle Cerimonie fosse tra le attività oggetto di estorsioni da parte della camorra del Rione Moscarella. È quanto emerso in seguito alla lettura dell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari Miranda a disposto la custodia in carcere per nove persone, gli arresti domiciliari per un’altra e l’obbligo di presentazione per un’altra ancora.
Stando alle indagini, l’estorsione sarebbe avvenuta su volere di Michele Onorato e il figlio Silverio, mentre a ritirare il pizzo sarebbe stato Salvatore Scotognella, meglio noto come “o’ talebano”. I filmati della videosorveglianza hanno visto proprio quest’ultimo recarsi presso La Sonrisa chiedendo e ottenendo 5000 euro da parte dei Polese. In particolare Sabatino, fratello di Antonio, avrebbe aiutato i tre a sfuggire alle investigazioni, e ora è indagato a sua volta per favoreggiamento personale.