L’acquisto leggendario di Aurelio De Laurentiis. Quel momento indelebile che ancora risuona nei ricordi di molti.
Aurelio De Laurentiis un po’ di tempo fa è stato intervistato da La Repubblica. Rappresenta una figura di grande spicco all’interno del panorama italiano e si distingue in particolar modo per la sua carriera poliedrica che abbraccia non soltanto il mondo del cinema ma anche quello del calcio.
De Laurentiis grazie alla sua passione e determinazione è riuscito a lasciare un’impronta indelebile sia in uno che nell’altro mondo, guadagnandosi così un posto in rilievo all’interno della storia contemporanea.
Durante la lunga chiacchierata con i giornalisti de La Repubblica, De Laurentiis ha parlato di quando ha deciso di ampliare i suoi orizzonti e di dedicarsi al mondo del calcio.
Aurelio infatti ha dato vita ad un’era nuova per il Napoli Calcio, che ha acquisito nel 2004, puntando ad una crescita sportiva importante e soprattutto all’eccellenza.
De Laurentiis e l’acquisto che gli ha dato più soddisfazione
Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli Calcio, durante l’intervista ha quindi svelato qual è stata per lui l’operazione più soddisfacente e quella che gli ha portato maggiori successi all’interno del mondo del calcio.
Durante i suoi 19 anni filati di gestione della squadra, sono passati svariati i campioni e tanti di loro sono riusciti a scrivere pagine indelebili della società di De Laurentiis, entrando dritti nel cuore di migliaia di tifosi.
Aurelio De Laurentiis però ha nel cuore un solo campione, quello che crede sia stato il suo miglior acquisto da quando ha acquisito il Napoli Calcio. Stiamo parlando di un calciatore che è stato capace di portare a casa 104 reti soltanto in tre stagioni e formare insieme a Hamšík e Lavezzi il trio schiacciasassi.
Avete capito di che stiamo parlando? Ebbene sì, proprio lui: Edison Cavani detto il Matador. Ecco cosa ha detto De Laurentiis riguardo il Matador Cavani:
“Nel Palermo vedevo questo giocatore con i capelli lunghi all’ala destra: era Cavani. Mi dicevano: non è roba per noi. Chiamai Zamparini, mi disse: “Lo vuoi? Dammi 19 milioni”. “Te ne do 18”. “Guarda che prendo l’aereo e vengo lì”. Dopo due ore era nel mio ufficio. Ricordo che stavo dando Quagliarella alla Juve, giocavamo all’estero, sugli spalti c’era il caos fra i tifosi contro di me. Cavani segnò due gol e Quagliarella era già dimenticato. Un grande campione, Quagliarella, lo ha dimostrato anche alla Sampdoria, mi è dispiaciuto poi scoprire che aveva un grosso problema poi risolto.”