Sarà capitato alla maggior parte di noi di dovere affrontare un periodo piuttosto complicato. Un periodo in cui ci sentiamo quasi spossati e mentalmente vuoti. Di recente si parla spesso di anedonia: cos’è e come affrontarla.
Chi non ha mai passato un periodo di affaticamento mentale alzi la mano. Con il ritmo della vita, lavorativa e personale, sempre più frenetico, può capitare di sentirsi esausti e non solo a livello fisico ma anche e soprattutto a livello mentale. Ciò può causare pure conseguenze gravi, che si ripercuotono nel nostro quotidiano.
Ma come reagire in modo intelligente davanti a una situazione del genere? La mente umana è da sempre argomento di studio, e ancora non si conoscono del tutto i meccanismi che la muovono. Le sensazioni che proviamo possono a volte sconcertarci, quando sono diverse rispetto a quelle che ci aspetteremmo di provare. È proprio a questo punto che entra in gioco quella che gli studiosi chiamano anedonia.
Un termine complicato per definire uno stato d’animo che più persone tutti i giorni possono provano, ma al quale non riescono a dare un nome preciso. Un video su Instagram chiarisce una volta per tutte cosa significa tale parola e soprattutto come poter contrastare efficacemente un periodo tanto complicato.
Cosa fare quando si soffre di anedonia? Le cause e i rimedi
La parola anedonia deriva dal greco ed è composta dal prefisso an e hedone, che vuol dire piacere, e sta a indicare l’incapacità parziale o completa di provare appagamento, soddisfazione o piacere. A coniarne il termine medico è stato Theodule-Armand Ribot nel 1896 che l’ha definita come l’incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma.
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Tale termine può essere usato anche per definire un disinteresse più generale verso il vivere e il rilassarsi e a volte anche il dormire e diventa sociale quando è rivolta quasi esclusivamente verso le relazioni interpersonali. Più semplicemente si può anche definire l’anedonia come l’incapacità di provare qualsiasi emozione, una sorta di apatia più grave. Oggi viene considerato un disturbo mentale e le cure sono quindi praticamente identiche a quelle che già si utilizzano per i disturbi psicologici come depressione o altro.
Più in generale, come mostra il video, il consiglio di alcuni esperti del settore è di lasciarla sfogare fino al suo esaurimento. Tuttavia, è consigliabile in ogni caso rivolgersi a un medico per potere avere l’aiuto necessario. Solo un esperto, infatti, potrà eventualmente decidere di associare a una terapia psicologica anche una terapia farmacologica con i dovuti tempi e dosaggi. Un problema da non sottovalutare, poiché potrebbe inficiare notevolmente la quotidianità di chi ne è colpito, impossibilitato a vivere con pienezza ciò che gli accade.