Gianluca Vialli, ad un anno dalla scomparsa il ricordo di Ponti: “L’ultima cena con lui”

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Ieri era un anniversario importante per il mondo calcistico e in generale, dello spettacolo. Infatti ricorreva un anno dalla scomparsa di Gianluca Vialli.

Gianluca Vialli

Gianluca Vialli – Spetteguless.it

Per chi volesse un’infarinatura, è stato un grandissimo calciatore italiano, che dopo tale ruolo è diventato dirigente sportivo e allenatore di diverse squadre. Nel ruolo di attaccante ha fatto sognare e in particolare, è stato annoverato fra i migliori centravanti degli anni Ottanta e Novanta del XX secolo.

Vialli ha lasciato un’impronta nel cuore di tutti gli sportivi e ha collezionato numerosi premi a livello nazionale e internazionale, fra cui tutte e tre le principali competizione UEFA per club.

La morte, appunto un anno fa a Londra, ha scosso tutto. Era ricoverato al Royal Marsden Hospital per un peggioramento delle condizioni di salute, soffriva infatti di un tumore al pancreas che è stato fatale.

Il ricordo di Ponti

Era il 2017 quando i medici diagnosticarono la malattia all’ex calciatore ma lui non ha mai perso il sorriso e la forza di volontà, sebbene l’ultimo periodo per lui fu particolarmente difficile. Non mancò l’affetto dei fan, della famiglia e dei tanti amici conosciuti nel corso della sua carriera. La maggior parte di essi infatti fa parte del mondo sportivo.

Ci sono poi altri al di fuori di questo settore, che in queste ore hanno voluto esternare i ricordi più belli che riguardano Gianluca Vialli. Uno di questo è stato il regista Marco Ponti, che con lui ha lavorato per realizzare un documentario sulla Sampdoria, dal titolo La bella stagione.

Gianluca Vialli e Roberto Mancini

Gianluca Vialli e Roberto Mancini – Spetteguless.it

La produzione parla dello scudetto della squadra dove Vialli ha militato fra il 1984 e il 1992. Quel materiale è diventato anche un libro dal titolo molto bello: Le cose importanti.

E per Gianluca il calcio era davvero molto importante, in particolare proprio l’esperienza con il club genovese, che ha segnato la sua affermazione ai massimi livelli. Fra l’altro proprio nel periodo migliore per la squadra, che appunto vinse il primo scudetto nella stagione 1990/91.

Marco Ponti, che con lui ha lavorato per questo importante documentario, ha parlato di quei momenti: “Qualunque momento che ho vissuto con Gianluca Vialli, lo associo alla gioia. Lui era felice di far parte del progetto ma in generale, di tutte le cose fatte bene. Era curioso e gioioso in tutto. Del film voleva sapere ogni dettaglio di ogni aspetto”.

Inizia così il ricordo del regista, rilasciato a Repubblica. Poi con la mente torna a un episodio in particolare: “Presentammo il film insieme ma dopo cominciò a stare davvero male, infatti dopo un mese ci lasciò. Ricordo con affetto l’ultima cena insieme, organizzata da lui stesso per salutare gli amici. Era il compleanno di Mancini e la cena fu davvero perfetta, organizzata nei minimi dettagli, con tanto di torta, poster e karaoke. Ci divertimmo molto ma lui accusava la stanchezza data dalla malattia. A un certo punto si alzò e se ne andò senza dire nulla, ci scrisse solo un messaggio su WhatsApp, molto ironico, in cui ci disse che ci stavamo divertendo così tanto che non voleva essere di intralcio. Scrisse che se ne era andato a casa, poi il giorno dopo rientrò a Londra. Poche ore dopo lo ricoverarono in ospedale, dove morì”.

Insomma un ultimo momento amaro, senza un addio vero e proprio. “Di lui ho anche il bellissimo ricordo dell’amicizia evidente con Mancini”.

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