La Rai compie 70 anni, Fulvia Colombo inaugurò la Programmazione Nazionale

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La Rai ci accompagna da circa 70 anni: gli italiani fanno gli auguri alla rete più longeva del nostro paese. Ecco com’è nata e chi ha presentato in diretta per la prima volta sulla prima rete.

Mike Bongiorno e i 70 anni della RAI

Mike Bongiorno e i 70 anni della RAI – Spetteguless.it

L’11 gennaio 1954 è una data che la storia della televisione italiana: la Rai, conosciuta all’epoca come Programma Nazionale, iniziò le sue trasmissioni televisive regolari e giornaliere. Questo evento rappresentava il culmine di un lungo e arduo processo di sperimentazione iniziato negli anni Venti e interrotto dalla Seconda guerra mondiale.

Tutti è iniziato, nel nostro paese, intorno agli anni Venti, con i primi studi condotti e le trasmissioni sperimentali effettuate nei tardi anni Trenta dall’Eiar (Ente italiano audizioni radiofoniche) a Roma, Milano e Torino. Queste trasmissioni raggiungevano un pubblico limitato, sia per il costo elevato dei televisori che per la ristrettezza geografica della copertura. Nella storia della Televisione però sono proprio queste trasmissioni a consacrare l’inizio di un ambizioso progetto di diffusione televisiva nazionale, interrotto dall’entrata in guerra dell’Italia.

La Rai compie 70 anni: tra storia, successi ed eventi indimenticabili

Il primo programma trasmesso in Rai, regolarmente, fu “Arrivi e partenze”, condotto da Mike Bongiorno, giornalista italoamericano e figura storica della resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale. Bongiorno, dopo un periodo di prigionia in un campo di concentramento, tornò prima negli Stati Uniti e poi ritornare in Italia come corrispondente. La sua presenza nel panorama radiofonico italiano post-fascista portò a un contratto con il Radiogiornale Rai e, poco dopo, alla conduzione di programmi televisivi iconici come “Lascia o raddoppia?” e “Carosello” entrati anche nella storia del cinema.

RAI

RAI – Spetteguless.it

Il 3 gennaio 1954 vide anche la prima edizione regolare del telegiornale Rai, diretta da Vittorio Veltroni e condotta da Riccardo Paladini. La trasmissione aveva già avuto una fase sperimentale a partire dal 1952, con servizi su eventi significativi dell’epoca. La Domenica sportiva, un altro programma storico, debuttò la stessa sera, portando per la prima volta sullo schermo le immagini di una partita di calcio del campionato italiano.

La Rai, all’epoca Radiotelevisione Italiana S.p.A., estese rapidamente la propria rete di trasmettitori televisivi, raggiungendo il 36% della popolazione italiana entro il 1954. Questo sviluppo non si limitò alla sola copertura geografica: la Rai incrementò significativamente la sua offerta programmatica, includendo eventi storici come le Olimpiadi di Cortina d’Ampezzo del 1956 e programmi educativi come “Telescuola” e “Non è mai troppo tardi”, condotto da Alberto Manzi.

Con la creazione del Secondo Programma nel 1961, la Rai ampliò ulteriormente la sua offerta, introducendo nuovi formati e linguaggi televisivi. Anche se – inizialmente – non vi era concorrenza tra i due canali, col tempo il Secondo Programma si distinse come un’alternativa più giovanile e innovativa rispetto al Programma Nazionale. Questa trasformazione della Rai da ente radiofonico a pioniere televisivo non solo cambiò il panorama mediatico italiano, ma contribuì anche alla crescita culturale e sociale del Paese, portando intrattenimento, informazione e educazione nelle case di milioni di italiani.

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