Arriverà su Netflix entro fine 2023 l’attesissima Supersex, serie interamente dedicata al mito di Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi.
Al fianco dell’attore ci saranno anche Gaia Messerklinger e Vincenzo Nemolato, che assumeranno i ruoli di Moana Pozzi e Riccardo Schicchi, oltre a Jasmine Trinca.
Intervistato da LaRepubblica, Borghi ha dato qualche anticipazione sulla serie, che non edulcorerà affatto la “professione” del suo protagonista. “Su 95 giorni di lavoro, 50 sono scene di sesso. Ma il racconto del porno è uno snodo narrativo, segna un cambiamento emotivo del personaggio. Questa è forse la grande intuizione della serie“.
Un romanzo di formazione, quello firmato Netflix, su “un ragazzino che da Ortona inizia un viaggio che vent’anni dopo lo chiuderà in una gabbia“. La gabbia del porno.
Al cospetto del tema trattato Borghi non ha tentennato, criticando anzi il bigottismo tipicamente italiano: “Il porno esiste, c’è chi a chi piace e a chi no, ci sono quelli che non lo considerano una parte della società, quelli che ci hanno negato le location perché era una serie su Siffredi, poi la sera vanno a casa e si guardano i porno. Nella serie Suburra ero un uomo che si faceva tatuaggi in testa e andava a sparare alla gente. Nessuno mi ha chiesto perché lo interpretassi: era normale, mentre erano tanti i dubbi su Rocco, che ha fatto lo stesso lavoro per tutta la vita per poi trovare la donna che ama e una famiglia“.
Amen.