In 30 anni di #Concertone, nessuno aveva mai osato tanto fino all’arrivo di #Fedez.
Nessuno. Nomi, cognomi, partiti, ha sputtanato l’ipocrisia omotransfobica della politica nazionale. Grazie @Fedez pic.twitter.com/KvkqzLqRK9— ApocaFede (@DrApocalypse) May 1, 2021
Anticipato dalle parole di Matteo Salvini, che aveva messo le mani avanti facendo intendere che non avrebbe accettato monologhi politici dal palco del primo maggio, e riuscito con fatica a scappare dalla censura Rai, Fedez ha terremotato il tradizionale concertone.
Sotto una pioggia battente il rapper ha rivelato quanto capitatogli nelle ultime ore, per la prima volta in carriera, quando dai vertici di Rai3 gli hanno chieso di omettere nomi e partiti dal suo monologo, di edulcorarne il contenuto. “Ma alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente”, ha continuato Fedez, precisando come “il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vicedirettrice di Rai3, come inopportuno”. “Mi assumo tutte le responsabilità e conseguenze di ciò che dico e faccio”.
Dopo aver criticato il premier Mario Draghi, che si è speso per criticare la Super Lega senza dire una parola di vicinanza ai lavoratori dello spettacolo, il rapper è partito all’attacco della Lega di Matteo Salvini che tiene in ostaggio il DDL Zan al Senato, degli omofobi d’Italia e dei cattoestremisti.
Due parole sull’uomo del momento sonnacchiante Ostellari. Costui ha deciso che un disegno di legge di iniziativa parlamentare, quindi massima espressione del popolo già approvato alla Camera come il DDL Zan, può tranquillamente essere bloccato dalla voglia di protagonismo di un singolo, cioè sè stesso. Ma d’altronde Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua grande lotta all’uguaglianza. Vorrei decantarvi un po’ di loro aformismi, se posso. “Se avessi un figlio gay, lo metterei in un forno”, Giovanni De Paolo, consigliere regionale Lega Liguria. “I gay che inizino a comportarsi come tutte le persone normali”, Alessandro Rinaldi, consigliere per la Lega, Reggio Emilia. “Gay vittime di aberrazioni della natura”, Luca Lepore e Massimiliano Bastioni”, consiglieri regionali leghisti. “I gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie”, Alberto Zelger, consigliere comunale della Lega a Verona. “Il matrimonio gay porta all’estizione della razza”, Stella Khorosheva, candidata leghista. “Fanno le iniezioni ai bimbi per farli diventare gay”, candidata Lega Giuliana Livigni. Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento rispetto al DDL Zan. E allora guardiamole. Il senato non ha trovato tempo per il DDL Zan perché doveva discutere l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e il reintegro vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari, probabilmente, il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti e delle persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza. E a proposito di diritto alla vita, il presidente di Pro Vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a levarsi contro il DDL Zan. L’antiabortista però non si è accorto che il Vaticano ha investito 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno. Cari antiabortisti, caro Pillon, avete trovato troppo tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia.
E niente, a me è venuto duro. In 30 anni di concertoni nessuno aveva mai osato tanto. NESSUNO. Grazie Fedez.