Aurelio Mancuso conferma: farò i nomi dei parlamentari gay

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La pantomima, continua.
12 ore dopo la vergognosa bocciatura della Legge contro l’Omofobia, giudicata INCOSTITUZIONALE da quasi 300 deputati, perché a loro dire DISCRIMINEREBBE gli eterosessuali, il mondo glbtq è in subbuglio. Perché c’è una parte della politica che si dichiara SBALORDITA e SBIGOTTITA, senza però aver mosso un dito affinché tutto ciò non si (RI)verificasse, un Ministro delle Pari Opportunità che ha avuto il coraggio di ASTENERSI, senza poi proferire parola, un Universo di associazioni divise sempre su tutto e tutti e una Paola Concia  battagliera che da settembre annuncia di voler ricominciare la GUERRA.

Se non fosse che questo Governo non farà MAI passare una legge contro l’omofobia, trincerandosi dietro la BOIATA ‘noi non facciamo distinzione tra eterosessuali e omosessuali, sono tutti uguali’. E certo. Quando c’è da approvare una legge simile siamo tutti UGUALI, quando invece c’è da dar vita ad una Legge sulle coppie di fatto NO, siamo tutti diversi, perché NOI NON siamo e NON potremo mai essere ed avere una famiglia.

Imbarazzanti e sfacciati non-sense politici figli del leccaculismo nei confronti del Vaticano, che ancora oggi, nel 2011, DOMINA questo fottuto Parlamento. Nel bel mezzo del caos e dello sdegno, Aurelio Mancuso, EX Presidente Arcigay, conferma quanto MINACCIATO alla vigilia del voto, ovvero: farò i NOMI di tutti i deputati froci. “Acquisirò l’elenco di tutti i deputati che hanno votato contro la legge. Definirò i siti italiani ed esteri che aderiscono alla mia campagna. Infine, pubblicherò le foto e i profili“. Queste le parole di Mancuso, pubblicate da LaRepubblica, che lasciano decisamente il tempo che trovano. Perché sono ANNI che questa ridicola minaccia viene sguainata, per poi tornare zitta zitta nella fondina, tanto da farmi chiedere, ma può essere QUESTA la chiave per far BRECCIA nell’omofobo Parlamento italiano? Assolutamente NO, certo che no. E allora COSA FARE? Bloccare il Paese, da settembre, con manifestazioni che vadano OLTRE le fiaccolate pacifiche, occupare le stazioni dei treni, gli aeroporti, bivaccare davanti Montecitorio. Dar vita, in poche parole, a quell’ONDA RAINBOW mai realmente nata in questo paese, seguendo l’esempio del movimento studentesco.

Perché purtroppo siamo in ITALIA, e non è con le candele o con le minacce di coming out che si raggiungono determinati obiettivi. Ma con il CAOS, la rivolta, pacifica ma battente, piazza per piazza, tanto da portarli fino allo sfinimento, e a quel SI’ che non è NULLA di regalato, o concesso, ma semplicemente qualcosa di logico e DOVUTO, che dobbiamo iniziare a PRENDERCI.

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