Conosco Marco Grisafi da una vita, saranno 15 anni oramai. È un amico che ha passato anni a Londra, per tornare nella sua Palermo durante il primo lockdown.
Oggi esce in radio e in digitale “Fammi andare via”, suo primo singolo in italiano di un nuovo progetto che lo vede trasformarsi in Marco Gray (in precedenza Marco e l’ape). Un ideale sequel di una piccola trilogia iniziata con “Ten more times”, il cui video uscito 10 mesi fa ha superato le 500 mila visualizzazioni.
“Tutto inizia con ‘Ten more times’, il primo momento in cui si insiste a stare insieme con qualcuno con cui, per le più svariate ragioni, non si dovrebbe stare, e ci si promette di resistere per ancora dieci volte. Il secondo è, appunto, “Fammi andare via” che corrisponde al momento successivo, cioè quando quel distacco è avvenuto, e ci si ripete di non tornare indietro. Per questo motivo il ritmo di questo pezzo è molto più accelerato, perché spingo su quella velocità nel superare certe circostanze negative, uno scatto per darsi forza, per andare avanti, anche se a volte la ‘testa gira in tondo’, bisogna superare, alla ricerca di ‘una strada migliore’”. ‘Fammi andare via’ doveva essere un pezzo interamente in inglese ma il richiamo del lockdown – trascorso in Italia – e la ricerca di molte cose in un periodo di grande riflessione per tutti, ha fatto prevalere con forza una mia scelta, tra l’altro criticatissima, di switchare verso l’Italiano. È un pezzo che ha messo in crisi il mio modo di lavorare e forse per questo oggi risulta uno di quelli che finora mi rappresenta maggiormente sia da un punto di vista stilistico che da quello dei suoni.”
Il brano, prodotto tra Londra e Palermo, vede Marco cambiare pelle, nome d’arte, sonorità. Per me resterà sempre il pazzo con cui ho vissuto il World Pride di New York nel 2019 (l’altro matto era Valerio), e ora beccatevi sto video alla Jill Cooper che sprizza omoerotismo ad ogni frame.