Bufera su Striscia la Notizia e Michelle Hunziker, ma lei contrattacca: “Fake news, servizio in favore di Giovanna Botteri”

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Premessa fondamentale. Giovanna Botteri è il mio Dio telegiornalistico.
Da sempre.
Io non vado a dormire senza averla vista a Linea Notte, prima in collegamento da New York e ora da Pechino, spedita in ‘punizione’ dai leghisti perché troppo critica nei confronti di Donald Trump. Ma lei, impeccabile, è presto nuovamente diventata il volto di punta del telegiornalismo Rai. Da quando è esploso il Coronavirus in Cina, ovvero da metà gennaio, la Botteri non si è mai fermata. In onda 7 giorni su 7, con decine di collegamenti in diretta spalmati su tutti i canali Rai, a qualsiasi ora del giorno e della notte, considerando anche le difficoltà legate al fuso orario. Una professionista esemplare, preparata, una giornalista eccezionale, che su Twitter è diventata meme a causa dei look sempre uguali e dei suoi capelli. Poi lo sfottò è sbarcato in tv, su Canale 5, nell’ora di punta di Striscia la Notizia (e la differenza tra un tweet e uno show da 5 milioni di telespettatori è enorme), con la voce di Michelle Hunziker a fare ironia sulla sua messa in piega. Proprio lei, da sempre in difesa delle donne, voce narrante di un servizio cretino, che si mette a fare ironia su uno shampoo.
Lo sdegno ha preso piede, le giornaliste Rai si sono schierate in difesa della Botteri, che da Pechino ha serenamente ricordato come “ho 40 maglie tutte uguali, blu o nere, con lo scollo a V. Lavoro come una dannata tutto il giorno, corro, non ho tempo di pensare all’abito. Tranquilli perché le cambio ogni giorno e le lavo. I capelli? Si capisce che non sono freschi di messa in piega, ma mi pare di essere una donna normale. Faccio giornalismo, non spettacolo. Sono quasi un’asociale, per niente mondana e queste “attenzioni” mi imbarazzano. Quando mi dicono che passo su “Striscia” non ci dormo la notte. Sono io che devo raccontare, non diventare l’oggetto del racconto”.
Eppure lei, Michelle, nella notte ha ribaltato la situazione, passando all’attacco, parlando di fake news. A suo dire il tanto criticato servizio di Striscia era invece un servizio “a favore di Giovanna Botteri”.
La surrealtà ai tempi di Antonio Ricci. Peccato che il 2020 non sia il 2002.
Quando Mediaset se ne renderà conto, sarà sempre troppo tardi.

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