Un’ora e passa di diretta tv dai toni inaccettabili e dai contenuti imbarazzanti, quella che ha aperto questa sera Live – Non è la D’Urso.
Autoproclamatasi paladina LGBT, per poi apparecchiare uno spot ‘simpatia’ nei confronti dell’ex ministro Matteo Salvini, da anni diffusore di omofobia a buon mercato.
Un teatrino dell’orrore ideato da una ‘testata giornalistica’ con tanto di servizi ad hoc e sfere unicamente pensate per servirgli facili assist, da goal a porta vuota.
Invitare un’impresentabile Asia Argento e una poco lucida Alba Parietti per alzargl le palle di Bibbiano e dei Migranti, farlo travolgere di complimenti da Iva Zanicchi, con la padrona di casa non a casa silente di fronte a qualsiasi cosa detta, mettere a tacere Idris. Praticamente inesistente il contraddittorio, applausi scroscianti tra il pubblico in studio accuratamente ingaggiato.
Più che un “Salvini contro tutti”, come precedentemente annunciato, un “Tutti ai piedi di Salvini”, un’agiografia televisiva costellata di battutine e sorrisini, che indirettamente spiega gli incredibili consensi rastrellati da costui negli ultimi 2 anni, cresciuti a pane e odio. Dopo gli ultimi pericolosi 16 mesi di Governo, con il Ministro dell’Interno e praticamente l’esecutivo tra le sue mani, si era sperato che certe tv, certi programmi, certi autori e certi conduttori avessero finalmente capito il ‘rischio Salvini’, negli anni scorsi pompato a dismisura con centinaia e centinaia di diretta utilizzate a mo’ di megafono propagandistico e populista.
E invece nulla è cambiato. Tutto è tornato come prima. Se non peggio.
Rete 4 e Canale 5 hanno ripreso la strada ‘simpatia’ catodica nei confronti del “Capitano”, con Barbara D’Urso di nuovo in prima fila a trainare la locomotiva Mediaset in una costruzione tarocca e nociva della realtà abilmente manipolata da un uomo che indirizza programmi e conduttori a proprio piacimento.