#ComeOut2Play è una campagna nata per ‘contribuire a creare un ambiente favorevole in cui i calciatori gay e bisessuali si sentano in grado di essere se stessi’.
Il mese scorso, il progetto #ComeOut2Play ha invitato gli utenti di Twitter a iscriversi a una Thunderclap in modo che potessero twittare il loro supporto nei confronti di un calciatore professionista per rendere lo sport un gioco più inclusivo.
“Quando un calciatore gay farà coming out, lo sosterrò. Non importa chi sia a segnare fuori dal campo”.
Questo tweet ha raggiunto 40.486.452 persone in tutto il mondo, andando incontro alle condivisioni del leader laburista Jeremy Corbyn, del sindaco di Londra Sadiq Khan, di Alan Carr, John Bishop, Piers Morgan e Katie Price, oltre ad una serie di nomi particolarmente famosi nel Regno Unito. Non a caso anche la Lega calcio inglese sostiene la campagna.
“L’EFL è lieta di supportare l’iniziativa Come Out 2 Play, al fine di contribuire alla sensibilizzazione, promuovendo al tempo stesso i valori del gioco e garantendo che il calcio fornisca a tutti un ambiente sicuro e accogliente“.
Amal Fashanu, nipote di quel Justin Fashanu che nei primi anni ’90 divenne il primo calciatore professionista apertamente gay, ha dato il suo sostegno a Come Out 2 Play, citando proprio lo zio come prova che il calcio ha bisogno di essere un ambiente più inclusivo. Fushanu, travolto dagli insulti omofibi, si uccise nel 1998.
“Per me è importante fare tutto il possibile per sostenere un messaggio positivo nei confronti dei calciatori gay e bisessuali. Mio zio è la prova che c’è ancora un problema nel calcio di oggi. Sono passati quasi 20 anni da quando si è tolto la vita e ancora nessun calciatore se l’è sentita di fare coming out. Conosco calciatori gay e bisex, stare nascosti li sta danneggiando e limita le loro prestazioni sul campo, ed è davvero triste.“