Nella Verona leghista succede anche questo, a pochi mesi dall’arrivo del 2018.
Il Sindaco ha infatti vietato qualsiasi ‘evento gay’ durante il Tocatì 2017, festival dei giochi di strada in programma da oggi a domenica.
Il progetto “Biblioteca Vivente”, curato dalla Fondazione San Zeno Onlus presieduta dal patron di Calzedonia Sandro Veronesi, era stato presentato come un esperimento per creare una cultura del dialogo “che non discrimini le persone in base alla loro origine etnica, alla religione, alle convinzioni personali, al genere, all’orientamento sessuale, all’età o alla condizione di disabilità”.
Tra i titoli scelti per questa edizione anche alcuni libri a tematica lgbt come ‘Diversamente amare’, ‘Quando ero frocio’, ‘Semplicemente gay’, ‘Lesbica e va bene così’, ‘Mio figlio gay’.
Dinanzi all’isterismo sbandierato da Il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi, il forzista Federico Sboarina ha deciso di negare qualsiasi autorizzazione, ribadendo quanto promesso in cambagna elettorale: “ritiro dalle biblioteche e dalle scuole comunali o convenzionate dei libri e delle pubblicazioni, che promuovono l’equiparazione della famiglia naturale alle unioni di persone dello stesso sesso” oltre che l’“interruzione di iniziative che promuovono anche indirettamente questo stesso obiettivo”.
Detto, fatto.