“E’ vero, quest’anno non dirigo l’orchestra a Sanremo. Ma è un caso, non una mia scelta voluta: ero stato ‘prenotato’ da un paio di cantanti che però alla fine non sono stati invitati da Carlo Conti”. “Ma in realtà andrò lo stesso: perché l’ho promesso agli amici musicisti e per promuovere il mio libro ‘La musica fa crescere i pomodori’, senza conflitto d’interessi”.”Opionionista tv? Non fa per me, io sono un animale mitologico: metà uomo, metà orchestra”. “Non mi mancheranno tanto le canzoni e la direzione dell’orchestra. Più che altro mi mancherà la ritualità. Sanremo è come una festa comandata: c’è Natale, Capodanno, la Befana. E poi il festival. Sentirò anche la mancanza dello stare insieme ad amici che vedo una sola volta l’anno. Ma mi hanno già fatto promettere che in qualche modo la nostra tradizionale frittata di maccheroni, da bravi meridionali quali siamo, la mangeremo lo stesso”.
Così tramite ANSA Peppe Vessicchio ha voluto rassicurare il mondo intero.
Perché la barba più celebre d’Italia sarà comunque all’Ariston, anche se come semplice ‘spettatore’, per una presunta mancanza che aveva terremotato la rete e fatto addirittura partire una raccolta firme per chiedere a Carlo Conti di invitarlo al Festival di Sanremo come ‘ospite’.
A trarne giovamento, è evidente, il suo libro appena uscito per Rizzoli, andato incontro ad una pubblicità spaventosa.
E gratuita.