Negli spogliatoi sportivi, si sa, succede di tutto.
Nella Major League, lega del Baseball americano, capita ad esempio che ogni anno le nuove reclute siano ‘costrette’ a vestirsi da donne.
Sbeffeggiate, derise, obbligate a portare i caffè ai compagni.
Pratica rimasta in uso per decenni che a causa dei social network, vuoi o non vuoi, è diventata pubblica.
Inevitabili le polemiche, anche da parte delle associazioni femministe e LGBT, tanto da portare la MLB a vietare qualsiasi comportamento “che pretende, costringe o incoraggia ad indossare costumi che possono essere offensivi per gli individui in base alla loro razza, sesso, nazionalitĂ , etĂ , orientamento sessuale, identitĂ di genere o altre caratteristiche.”
Divieto totale anche per quei giocatori che accetterebbero senza troppi problemi la ‘tradizionale pratica’.
“La volontĂ reale o percepita di un giocatore nel partecipare a comportamenti vietati, non giustifica l’attivitĂ dall’essere considerato una violazione della politica della Lega”. Fine della storia.