Ci vuol coraggio, sinceramente parlando, ad emettere ‘scomuniche comunicative’ come quella partita ieri dalla Santa Sede per bocca di Pietro Parolin, segretario di Stato che ha definito i matrimoni gay una ‘sconfitta per l’umanità’.
Enorme coraggio, dicevo, visto e considerato che nelle stesse ore, proprio a Roma, esplodeva uno scandalo di prostituzione minorili nella zona Termini, con rom tra i 13 e i 17 anni pagati tra 10 e i 50 euro per una sveltina con uomini ed anziani. 8 le persone arrestate tra cui, neanche a dirlo, due uomini di chiesa.
Il primo è Don Dino Greco, 68 anni, nella cui casa gli agenti hanno trovato quasi 2000 immagini pedopornografiche. Il secondo è Luca Galleschi, ex parroco. E attenzione perché c’è anche un terzo prete al vaglio degli inquirenti, fermato in compagnia di un diciottenne in un hotel.
Don Dino, straordinario, ha provato a giustificare il perché di quel fiume di immagini sul proprio pc. Sfiorando il ridicolo:
‘Si era sparsa la voce che sono bravo a scattare foto di nudi, così diversi ragazzini mi hanno chiesto di realizzare dei book per sfondare nel cinema erotico. Mi sono prestato, credendo di aiutarli. Ma non mi sono mai spinto oltre, non ho mai sfiorato un bambino, mai preso dei soldi’.
Ancor più incredibile la ricostruzione del suo avvocato, che ha così motivato la presenza quasi quotidiana di Don Dino in Stazione.
‘Andava alla Stazione Termini a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni’.
Daje a ride, se non ci fosse da piangere.
Anche perché in Vaticano, maestri nello ‘sviare’ l’attenzione dei media insabbiando gli scandali che da sempre li vedono protagonisti, hanno ribaltato il tavolo a tempo di record.
Perché saremmo noi, che non chiediamo altro se non diritti, la ‘sconfitta per l’umanità’.
E non loro, porci, pedofili, arroganti, perfidi, bugiardi e ipocriti uomini di potere che adescano ragazzini.