Per l’angolo dedicato al CONSIGLIOTTO cinematografico del sottoscritto vi tiro fuori dalla mia personalissssima videoteca una pellicola che da piccolo avrò visto una decina di volte, capace di commuovermi ogni volta che la rivedo, Dietro la Maschera!
Film del lontano 1985 del grande Peter Bogdanovich, con una FENOMENALE Cher, Eric Stoltz, una giovanissima Laura Dern e Sam Elliott, il film tocca con toni drammatici, ma non stereotipati, un tema difficile come quello della deformità fisica, della malattia, di questo ragazzo “diverso” dagli altri, esteriormente mostruoso, ma interiormente, dietro quella maschera da mostro, semplicemente stupendo.
Rocky Dennis vive la propria vita con la spada di damocle sulla testa di una leontiasi, ovvero una rarissima, mostruosa malattia che gli deforma cranio e viso.
Questa disgrazia trova una felice compensazione nell’amore profondo che prova nei suoi confronti Rusty, sua madre, e nella affettuosa amicizia e protezione di una banda di motociclisti apparentemente rudi ma obiettivamente inoffensivi.
Rusty, una SENSAZIONALE Cher, che forse MAI COME in QUESTO CASO dimostrò di essere anche una GRANDE attrice, a suo tempo abbandonata dal marito e padre del ragazzo, si rifugia nella droga, passando dalle braccia dell’uno a quell’altro nel suo “clan” di motociclisti. Con lei e con Rocky vive un ex amante, Gar, che ha ripreso i contatti con la donna mai dimenticata e che a lui è affezionatissimo.
Rocky supera quotidianamente la sfida impostagli dalla vita in maniera brillante e sempre con dignità e quasi con ironia, grazie al suo limpido carattere, al suo coraggio e, soprattutto, alla fortissima intelligenza, fino a quando in un campeggio non finirà per innamorarsi perdutamente di una non vedente, che purtroppo, come Gar, finirà per ferirlo, fino al tragico e drammatico finale, dove la madre finalmente scoprirà tutto l’amore per quel figlio che di anormale non aveva proprio nulla, perchè i veri mostri, sotto quella maschera di facciata, erano proprio loro che lo circondavano.
Indimenticabili le sequenze in cui lui cerca di SPIEGARE i colori alla ragazza non vedente attraverso il TATTO e quella in cui Rusty, all’interno del labirinto degli specchi deformanti, per la prima volta in vita sua si vede NORMALE, senza deformazioni di nessun tipo.
Film splendido che riuscì a non scendere nel ridicolo e nel voyeurismo più estremo, grazie ad una solida e ben congeniata regia, ad un cast, ottimamente rappresentato in quasi tutti i personaggi, dominato dalla stella luminosa di Cher e da Eric Stoltz, finendo per diventare una sorta di via di mezzo tra Elephant Man di Lynch e Voglia di Tenerezza di Brooks, con un’emotività schietta e diretta che non può non portarti a fine pellicola ad aver consumato un’intera scatola di clinex!
Da vedere ASSOLUTAMENTE…