Esce oggi su Sky e Now TV la serie Hanno ucciso l’Uomo Ragno: la leggendaria storia degli 883. Diretta da Sidney Sibilia e interpretata da Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli nei panni del duo, chi l’ha vista ha parlato di una delle fiction migliori dell’anno. Ma se Max Pezzali ha costruito una carriera solista di successo, che fine ha fatto l’altra metà del gruppo, Mauro Repetto?
A distanza di più di 30 anni dal loro esordio, gli 883 tornano sotto i riflettori. Non che in realtà se ne siano mai andati, visto che i loro pezzi sono ancora oggi cantati e suonati da tutti i loro fan. Duo fondato da Max Pezzali e Mauro Repetto, giovani e annoiati ragazzi pavesi, ha segnato irrimediabilmente gli anni Novanta e la generazione di quel periodo. Oggi i due artisti tornano di nuovo sotto i riflettori assieme grazie al biopic Sky a loro dedicato, Hanno ucciso l’Uomo Ragno: la leggendaria storia degli 883, disponibile dall’11 ottobre su Sky e NOW Tv.
Diretto dal regista della trilogia Smetto quando voglio e Mixed by Erry, Sidney Sibilia, è non solo il ritratto dei due artisti, conosciutisi quando andavano alle superiori, ma anche quello di una generazione alla quale oggi si guarda quasi con nostalgia, più annoiata, sicuramente, ma anche meno disillusa. Ma se Max Pezzali ha continuato una carriera solista di successo, cosa è accaduto all’amico Mauro Repetto?
Esce il biopic sugli 883: cosa fa ora il “ballerino” del duo, Mauro Repetto
Chi ha vissuto quegli anni, ma non solo, ricorderà perfettamente il ragazzo biondo che saltellava e ballava scatenato al fianco di Max Pezzali. In realtà, Mauro Repetto è stato molto di più del “ballerino” del duo, e ha scritto con l’amico la maggior parte dei pezzi poi diventati celeberrimi e entrati nell’immaginario collettivo. Dopo essersi conosciuti al liceo scientifico, lui e Max si esibiscono per la prima volta a 1,2,3 Jovanotti su Italia 1, e riescono a attirare l’attenzione di Claudio Cecchetto che, però, inizialmente li trova “interessanti ma impresentabili”.
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Per fortuna di lì a poco il produttore e patron di Radio Deejay cambia idea, dando il via alla loro incredibile carriera. Nel 1994, però, Mauro decide di lasciare il gruppo, scontento del mondo musicale. Decide quindi di trasferirsi negli Stati Uniti, dove lavora nel cinema e nella musica, seppur con poco successo. Dopo un album solista flop e la trasferta in Francia, comincia quindi a lavorare come responsabile dell’animazione a Disneyland Paris, passando poi alla gestione degli eventi speciali del parco divertimenti. Nel frattempo si innamora di una designer francese dalla quale ha due figli e torna alla musica e al teatro, dando alle stampe anche la sua autobiografia, Non ho ucciso l’Uomo Ragno. Gli 883 e la ricerca della felicità. Sempre molto legato all’amico Max, l’11 ottobre ha lanciato la serie Sky e il suo musical Alla ricerca dell’Uomo Ragno. Una carriera forse non sempre sotto i riflettori come Pezzali, ma non certo priva di impegni.