Esistono situazioni in cui, secondo la psicologia, il silenzio permette di ottenere risultati migliori rispetto alle parole: scopriamone almeno 8.
“Il silenzio è d’oro”: non solo un detto popolare, ma una realtà attestata dalla psicologia. Evitare di parlare, infatti, riesce spesso a risolvere situazioni che altrimenti potrebbero sfociare in litigi accesi, e in molti casi permette di ottenere risultati migliori rispetto ad una risposta data a tutti i costi. Esistono almeno 8 situazioni, in particolare, in cui è preferibile rimanere in silenzio: parola dello psicologo.
Il silenzio in psicologia: un’arma per non ferire gli altri
Nell’immaginario comune, la comunicazione è erroneamente associata esclusivamente alle parole: nella realtà, ciò che non diciamo, spesso, può essere molto più potente. Il silenzio, infatti, ha il potere di allentare la tensione in una situazione critica, farci stare meglio e trasformare i nostri rapporti con gli altri. In alcune situazioni, quindi, la scelta consigliata dagli psicologi è quella di non dire nulla: quali sono?
Una fra tutte, tra le prime che abbiamo velatamente già citato, è quella in cui si è presi da forti emozioni, soprattutto se sono negative: sensazioni come la rabbia offuscano il pensiero lucido, spingendoci a dire cose che non pensiamo davvero o che in circostanze “normali” non avremmo detto. Piuttosto che dire qualcosa di cui potremmo pentirci, quindi, è meglio stare in silenzio finché non abbiamo ritrovato l’equilibrio.
Stessa cosa per quando non abbiamo tutti i dati per analizzare una situazione: se non siamo informati a sufficienza, stare in silenzio è meglio che emettere giudizi affrettati e rischiare di ferire altri e fare brutte figure.
Parlando di ferire altri, un’altra situazione in cui gli psicologi suggeriscono il silenzio riguarda le circostanze in cui abbiamo i mezzi per fare del male ad altri con le nostre parole, magari offendendoli o dicendo qualcosa di cattivo sul loro conto: fare questo, oltre ad essere ingiusto, ha conseguenze negative anche su noi stessi.
Piuttosto che pensare solo a parlare, impariamo a riconoscere le situazioni in cui è più corretto ascoltare: questo è un quarto momento in cui il silenzio è da prediligere, per permettere al dialogo con gli altri di fluire favorendo dei rapporti reali ed il rispetto reciproco.
Comunicare con il silenzio: cosa dice la psicologia
Scopriamo altre quattro situazioni in cui, secondo la psicologia, è meglio restare in silenzio, iniziando dai momenti in cui siamo particolarmente stressati: non parlare, in questo caso, può creare le circostanze giuste per lasciare spazio alla meditazione, che porta alla consapevolezza di sé e delle situazioni che ci stanno attorno, alleviando l’ansia.
In più, in molti casi evitare di rispondere è meglio che parlare, perché permette di ottenere risultati migliori anche quando si è provocati: “il silenzio è la miglior risposta”, come si suol dire. Secondo gli psicologi, poi, esistono situazioni in cui le nostre parole saranno “gettate al vento”, non ottenendo l’effetto desiderato: anche in questo caso, è meglio restare in silenzio, direzionando le nostre energie verso situazioni che ne valgono davvero la pena.
E per concludere in bellezza, possiamo citare i versi di una canzone: “prima di parlare pensa”. La psicologia, infatti, parla del silenzio anche come momento essenziale per raccogliere le idee prima di parlare: fare una pausa prima di rispondere o iniziare una conversazione può aiutarci a calibrare bene toni e modi, favorendo rapporti positivi.