Myrta Merlino difende la confessione in diretta a Pomeriggio Cinque: “abbiamo fatto il nostro dovere”

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Myrta Merlino dice la sua dopo le polemiche riguardo alla confessione per omicidio trasmessa in diretta a Pomeriggio Cinque.

Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque.

Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque (spetteguless.it)

Fin dove è lecito spingersi, quando si parla di cronaca nera, per informare il pubblico? Fino a che punto è lecito ricercare la “notizia bomba”, dare lo scoop prima di tutti, quando si parla di casi così delicati? Queste sono alcune tra le domande che addetti ai lavori e telespettatori continuano a farsi, dopo quanto accaduto in diretta a Pomeriggio Cinque. Adesso, Myrta Merlino dice la sua: “abbiamo fatto il nostro dovere di giornalisti”.

Polemica a Pomeriggio Cinque: la confessione di omicidio in diretta

Quello che è successo a Pomeriggio Cinque non è un episodio isolato: in molti ricorderanno, ad esempio, la notizia del ritrovamento del cadavere di Sarah Scazzi trasmessa in diretta a “Chi l’ha visto?”, e la domanda di Federica Sciarelli, che chiese a Concetta Serrano, madre della vittima, se fosse d’accordo nel continuare a trasmettere le immagini in diretta. Come se, dopo aver ricevuto una telefonata simile, si fosse in grado di fornire una risposta lucida.

La polemica, comunque, è la stessa ancora oggi: ecco perché, quando i cronisti di Pomeriggio Cinque hanno avvicinato Lorenzo Carbone, 50enne ricercato che si è inaspettatamente presentato sotto casa della defunta madre, Loretta Levrini, l’opinione pubblica ha reagito in modo discordante.

Non solo perché, invece di interrompere la trasmissione in diretta e chiamare le forze dell’ordine, i giornalisti si sono avvicinati “arraffando la notizia”, ma anche perché, non contenti di riprendere in diretta un uomo sospettato di omicidio e in chiaro stato confusionale, hanno ben deciso di tempestarlo di domande.

 

@farmerillas ♬ suono originale – Farmerilla

Molte delle quali a dir poco inopportune: “che ci fa qui?”, “cosa ti è passato per la testa?”, chiede l’inviato di Pomeriggio Cinque mentre Carbone appare chiaramente fuori di sé.

Non un cenno, da parte della conduttrice del programma, per suggerire lo stop al servizio: Myrta Merlino, il cui successo sembra ultimamente appeso a un filo, annuncia vittoriosa “vi faremo vedere l’arresto di un assassino”, e nella puntata successiva, Pomeriggio Cinque trasmette anche la telefonata ai Carabinieri.

“Abbiamo fatto il nostro dovere”: Myrta Merlino difende Pomeriggio Cinque

Quello che è accaduto oggi a Pomeriggio Cinque è gravissimo”, ha commentato Gaia Tortora, vice direttore di La7, “stracciato il codice deontologico, stiamo toccando il fondo”. Le critiche pesanti alla scelta operata da Myrta Merlino, in effetti, sono state davvero numerose: la conduttrice, però, non ci sta, e con un breve commento difende la trasmissione.

Ho seguito due principi: la mia coscienza e la mia professionalità. Rifarei tutto quello che ho autorizzato. Le notizie si danno”, ha affermato Merlino intervistata dal Corriere della Sera. Raccontando l’accaduto, la conduttrice ha riferito di aver ricevuto la telefonata dell’inviato qualche minuto prima di andare in diretta: nella concitazione, doveva decidere se trasmettere il servizio o meno.

Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque.

Myrta Merlino a Pomeriggio Cinque (spetteguless.it)

Mi preme solo una cosa: che non danneggi l’indagine”, ha detto la conduttrice, “l’uomo era ricercato. Chiamo subito i Carabinieri. Mi autorizzano a mandare in onda le immagini dell’intervista. Ho ragionato da giornalista”.

A chi la accusa di aver macchiato il codice deontologico, infatti, Myrta Merlino risponde tutto il contrario: “da giornalisti abbiamo fatto il nostro dovere raccogliendo la notizia in tempo reale, avvertendo le forze dell’ordine e consegnando il girato alle forze dell’ordine”. Quanto alle polemiche sui social, la conduttrice riferisce di averle messe in conto prima di decidere: Mediaset, secondo le parole di Merlino, le ha dato ragione. “La notizia vince sempre. E noi l’abbiamo data, con sobrietà e rigore”.

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