Sindrome dell’intestino corto: sintomi, rimedi e dieta di questa patologia

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Non è molto nota, ma colpisce ogni anno molti individui: parliamo della sindrome dell’intestino corto. Si tratta di una patologia da tenere sotto controllo, con una dieta specifica, per scongiurare l’insorgenza di sintomi più gravi. Ecco cosa mangiare e quali rimedi usare per poterla gestire.

disegno intestino

Un dottore mostra il disegno si un intestino umano – Spetteguless.it

Siamo sicuri che ben pochi di voi ne abbiano sentito parlare, ma ogni anno colpisce molte persone, costrette a conviverci. La sindrome dell’intestino corto è una patologia irreversibile, ma può essere tenuta sotto controllo grazie a una dieta mirata e alcune terapie mediche ad hoc. L’intestino tenue di un adulto umano è solitamente lungo 6-7 metri, con un diametro di 2,5 cm. Chi purtroppo soffre della sindrome dell’intestino corto, ne ha uno invece di circa la metà. Come è facile intuire, questa condizione provoca un minore assorbimento dei nutrienti contenuti nei cibi che ingeriamo.

Di solito a essere affetti da questa malattia sono persone con il morbo di Crohn, che hanno dovuto subire asportazioni chirurgiche, individui con lesioni intestinali o affetti da obesità grave. Purtroppo questa patologia interessa però anche una minima parte della popolazione, a causa di un difetto congenito, di conseguenza anche i bambini non ne sono esclusi. In particolare le persone affette da questa sindrome non sono in grado di assorbire le vitamine A, D, E, K e B12, né tantomeno i grassi. Ciò provoca alcuni sintomi come dolore addominale, perdita di peso, gonfiore, stanchezza e diarrea cronica. Nei casi più gravi la condizione del paziente può causare l’insorgere di disturbi alimentari come l’anoressia.

Sindrome dell’intestino corto: cosa mangiare per tenerla a bada

Ecco perché è importante seguire una dieta adeguata in modo da ridurre i sintomi e ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti. Tra gli alimenti che si possono ingerire, troviamo le proteine di alta qualità biologica, come pollo, pesce, tacchino, tofu e uova. Anche i carboidrati complessi vanno bene, quindi via libera a quinoa e riso integrale, scegliendo carboidrati con un basso indice glicemico. Anche i grassi sani possono essere ingeriti: si trovano in pesci come salmone, noci, avocado e olio d’oliva. Importante anche nutrirsi con alimenti pieni di minerali e vitamine: ben vengano verdure e frutta cotte e integratori per calcio, vitamina D, vitamina B12 e ferro. Per i soggetti affetti dalla sindrome dell’intestino corto è consigliabile inoltre effettuare più pasti, piccoli, durante l’arco della giornata, in modo da assorbire meglio i nutrimenti e evitare che l’intestino si sovraccarichi.

grafica intestino

Donna che si tocca il suo apparato intestinale – Spetteguless.it

Gli alimenti da evitare sono invece quelli ricchi di fibre, solitamente considerate ottime e salutari, ma che con una patologia di questo genere non vanno bene. Meglio evitare cereali integrali non raffinati, verdure non cotte e frutta con buccia. È consigliabile inoltre limitare l’assunzione di zuccheri semplici, ovvero quelli presenti nelle bevande zuccherate, nei dolci o nei dessert, poiché potrebbero peggiorare la diarrea. No anche ai fritti e ai grassi, di solito tra le cause delle infiammazione all’intestino. Vietati anche caffè e alcolici, sempre per lo stesso motivo. Infine, in molti soggetti con SBS, è stata riscontrato l’insorgere dell’intolleranza al lattosio, quindi gli alimenti che lo contengono, ovvero gelati, formaggi e latte, potrebbero risultare dannosi.

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