Leopoldo Mastelloni non ce la fa più: l’annuncio straziante del grande attore

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Grido d’allarme per uno dei più importanti e talentuosi attori teatrali del nostro Paese. Leopoldo Mastelloni racconta le sue difficoltà, e non nega di avere pensato anche al peggio. Un racconto da brivido che ha lasciato senza parole il popolo dei social.

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Foto di Leopoldo Mastelloni – Spetteguless.it

Leopoldo Mastelloni ne ha di cose da raccontare: interprete di tantissimi spettacoli teatrali, considerato tra gli attori più bravi e carismatici della Settima Arte, Leopoldo ha fatto la storia del teatro italiano. Nato a Napoli, in una famiglia di nobili origini, inizia a recitare a teatro sin dall’adolescenza, debuttando ufficialmente a Napoli nel 1965. Omosessuale dichiarato, nel corso della sua carriera gli è più volte capitato di recitare en travestì.

Il 1977 diventa un anno fondamentale per lui, che viene scoperto da Antonello Falqui che lo assume per lo spettacolo Bambole, non c’è una lira. Ciò gli permetterà anche di debuttare nel cinema, prendendo parte a lavori come Inferno di Dario Argento, Canto d’amore, canta e Dante di Pupi Avati, solo per citarne alcuni. Grande attore dal grande e poliedrico talento, Mastelloni non ha avuto però vita facile nel suo privato, e ne è prova ciò che sta vivendo ora.

Leopoldo Mastelloni, il grido d’allarme del grande attore teatrale italiano

Tutta una serie di cose che hanno portato Mastelloni, oggi, a vivere praticamente in uno stato di indigenza. Oltre alla sua gestione pessima del patrimonio, si è aggiunta anche quella di un collaboratore che non ha effettuato i contributi dovuti allo Stato, mettendolo così ancora più in difficoltà.

Leopoldo ha quindi chiesto addirittura al ministro Sangiuliano di potere beneficiare della legge Bacchelli, ovvero quella dovuta agli artisti in difficoltà economiche. Una richiesta ,tuttavia, al momento respinta e che lo mette ancora più in difficoltà. Una situazione decisamente complicata per uno degli artisti di maggiore rilievo che abbiamo in Italia, volto di tante commedie e drammi portati con successo in giro per il mondo. Sarebbe davvero una vergogna, se venisse abbandonato a se stesso, da parte di una classe dirigente che ha come prerogativa il ponte sullo Stretto, con miliardi di euro stanziati a fronte di un progetto che (forse) non vedrà mai luce e che la maggior parte degli italiani non vede necessario. Necessario è invece tutelare un artista come Mastelloni, protagonista di tante opere eccezionali, volto di personaggi rimasti nell’immaginario collettivo: che il ministro Sangiuliano, posso interessarsene, senza lasciare nella povertà uno dei più grandi artisti del nostro teatro?

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