Sanremo, l’ex patron Adriano Aragozzini al vetriolo sul noto conduttore: “Inesistente”

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Parole durissime, quelle usate dall’ex patron del Festival di Sanremo Adriano Aragozzini, per definire il famoso presentatore. Intervistato da Libero, il manager e organizzatore non ci è andato giù leggero, bollando il conduttore come “inesistente”. Perché tanto astio?

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Foto promozionale di Adriano Aragozzini – Spetteguless.it

Torna sotto i riflettori Adriano Aragozzini, storico patron del Festival di Sanremo negli anni Novanta, e ne ha per tutti, in particolare per il famoso conduttore. Parole molto dure, quelle utilizzate dall’organizzatore, per definire l’artista tanto amato. Aragozzini, nata a Roma nel 1938, ha iniziato a lavorare come giornalista a 22 anni per Oggi e Sorrisi e Canzoni, e proprio durante una delle sue interviste ha conosciuto Gino Paoli, del quale diventerà successivamente manager.

L’uomo si occuperà della promozione anche di altri artisti molto noti come Domenico Modugno, Luigi Tenco, Patty Pravo e Nico Fidenco, organizzando in seguito gli spettacoli di stare internazionali come Sammy Davis Jr, Tina Turner, Ray Charles, Sara Vaughn e Ella Fitzgerald. I più lo conoscono, però, per essere stato il patron del Festival sanremese dal 1989 al 1991, e in seguito rimane al Festival lavorando come produttore esecutivo dal 1992 al 1993, collaborando poi con Renzo Arbore e Claudio Baglioni. Di recente raggiunto da Libero, Aragozzini ha approfittato della sua intervista per levarsi qualche sassolino dalla scarpa, lasciandosi andare a confidenze e pensieri sul mondo dello spettacolo che ben conosce, rivelando anche alcuni grandi errori da lui commessi.

Adriano Aragozzini, storico patron di Sanremo, al veleno sul famoso artista

Naturalmente Adriano Aragozzini non ha mancato di parlare del Festival di Sanremo, essendone un grande conoscitore, e ha detto la sua sulla recente conduzione di Amadeus, dal prossimo autunno volto di Nove: “L’arrivo di Carlo Conti il prossimo anno è un fatto positivo per la musica italiana. Ha stile, classe, categoria. Può fare benissimo e mi dà fiducia. Perché il signor Amadeus, tanto celebrato per questo miracolo di ascolti, ha americanizzato il festival” ha iniziato a spiegare il manager, che ha poi dato un ulteriore bordata al conduttore.

“Quella degli ultimi festival è musica americana copiata. Amadeus come artista non lo discuto, ma come uomo è inesistente” le sue parole. In realtà, pare che tra i due ci sia stato più di un attrito, legato alla bocciatura di alcuni artisti rappresentati da Aragozzini, che ancora oggi conserva degli sms infuocati, ai tempi scambiati con il conduttore. Ma Aragozzini ha avuto parole non certo lusinghiere anche per la nuova generazione attuale: “Giovani di talento alla conduzione? Non ce ne sono. Alessandro Cattelan? Per carità. Stefano De Martino? Non mi sembra una star. Mi piace Marco Liorni ma è sempre della generazione di Conti. Guardi, se ci sono giovani bravi, io non ne conosco”. L’organizzatore, tuttavia, ha anche fatto un mea culpa, ammettendo due dei suoi più grandi errori, l’avere rifiutato di rappresentare artisti del calibro di Lucio Dalla e Renato Zero ai loro esordi. Uno scivolone che ancora oggi ricorda con amarezza.

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