È considerata tra le attrici più talentuose del cinema italiano, protagonista di alcune tra le pellicole più note e vincitrice di un David di Donatello. Laura Morante, però, nel corso della sua lunga carriera ha dovuto affrontare anche cocenti delusioni, una delle quali “regalatale” dal noto regista.
Tra i nomi più importanti della cinematografia italiana troviamo di certo Laura Morante. Una carriera, la sua, iniziata giovanissima, a teatro, grazie all’attore e regista Carmelo Bene e che da quel momento la vista prendere parte a decine e decine di pellicole cinematografiche oltre che a spettacoli teatrali e fiction tv.
Nata nel 1956 in provincia di Grosseto, figlia di Maria Bona Palazzeschi e Marcello Morante, giornalista e scrittore, fratello della famosa Elsa Morante. Dopo il debutto sui palchi teatrali, nel 1980 esordisce al cinema con Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci, a cui segue La tragedia di un uomo ridicolo con Ugo Tognazzi per la direzione di Bernardo Bertolucci e Sogni d’oro di Nanni Moretti, sempre nello stesso anno.
Negli anni Ottanta l’attrice decide quindi di trasferirsi a Parigi, prendendo parte a molte produzioni francesi e internazionali, aumentando la sua popolarità. Artista poliedrica, capace di spaziare dal drammatico alla commedia, ha la sua consacrazione nel 2001, quando grazie all’interpretazione della madre del protagonista maschile in La stanza del figlio di Nanni Moretti, le viene assegnato il David di Donatello alla migliore attrice protagonista.
Laura Morante al vetriolo sul famoso regista: tutta colpa di Cannes
Eppure, intervistata da Robinson, l’inserto di Repubblica, ha confessato di essere ancora molto irritata con il regista di Palombella rossa, per un episodio avvenuto nel 2001, al Festival di Cannes: “Fino alla Stanza del figlio i nostri rapporti sono stati buoni, con qualche oscillazione caratteriale. Quello che non gli ho perdonato è il suo comportamento dopo quel film” ha iniziato a raccontare Morante. “Sapeva di aver vinto la Palma d’oro, ha trattenuto tutta l’equipe e mi ha chiesto di ripartire. Non ha voluto che ci fossi alla premiazione. Addirittura la sera in cui al Sacher ha presentato il film, mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Adesso presento il film, hai nulla in contrario se non ti chiamo?”.
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Un comportamento che ha profondamente deluso l’artista italiana, convinta che molte persone si avvantaggino di una sorta di accondiscendenza: “Il problema è che su certe persone, sui loro comportamenti, c’è totale impunità. Tutto viene tollerato” ha aggiunto. Ma il rapporto con Nanni Moretti non è l’unico è essere stato difficile nella vita di Laura. Come è noto, sua zia era la famosissima scrittrice Elsa Morante, ma con l’artista non ha mai legato del tutto, se non quando era molto piccola: “Da un certo momento, quando ero già più grande, non ha più voluto vedermi né io ho fatto nulla per incontrarla. Una volta incrociandola su via del Babuino, pur di evitarla passai sull’altro lato del marciapiede”. Un rapporto difficile e tumultuoso culminato in una lite avvenuta nella camera d’ospedale in cui era ricoverato il padre di Laura: “C’era qualcosa di surreale e odioso nelle sue parole. La spingemmo fuori dalla stanza”.