Castello delle cerimonie a rischio demolizione, ecco cosa potrebbe accadere dopo il voto di giugno

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Prosegue ancora la vicenda che vede come protagonista il Castello delle cerimonie. Sulla struttura sembrano essere state disposte in nuove perizia per la zona abusiva, luogo in cui durante gli anni sono state svolte diverse feste nuziali.

Villa Sonrisa

Villa Sonrisa- Spetteguless.it

La decisione adesso è nelle mani del comune di Sant’Antonio Abate e del nuovo consiglio comunale il quale dovrà quindi stabilire se continuare a tener in piedi la struttura o demolirla. Ma cosa potrebbe accadere quindi al Castello delle cerimonie?

La sorte del Castello delle cerimonie, ecco cosa potrebbe accadere nel giugno in poi

Non ha ancora fine la vicenda che vede protagonisti Villa Sonrisa e la famiglia Polese. Sembra infatti che la struttura in cui sono stati svolti i diversi matrimoni si trovi sul filo del rasoio e che potrebbe addirittura essere demolita.

Villa Sonrisa, nel corso degli ultimi anni aveva raggiunto la notorietà grazie al programma che veniva trasmesso su Real Time e in cui si andavano a raccontare tutti quei ricevimenti sfarzosi che si svolgevano all’interno della struttura di Sant’Antonio Abate. Si tratta però di una struttura che in parte sembrerebbe essere abusiva e che quindi, a seguito della sentenza della Cassazione, è finita nelle mani del comune che dovrà adesso deciderne le sorti.

Infatti adesso sarà proprio il consiglio comunale di Sant’Antonio Abate a decidere quale sarà il destino del Castello delle cerimonie. In base a ciò che leggiamo su il Corriere del Mezzogiorno, nel corso dell’ultima seduta Ilaria Abbagnale, la sindaca della cittadina, ha spiegato che presto saranno disposte nuove perizie.

Castello delle Cerimonie chiusura

Castello delle Cerimonie – Spetteguless.it

Lo scopo è quello di capire qual è l’impatto ambientale, idrogeologico, urbanistico e paesaggistico di tutte quelle strutture che si trovano nella Sonrisa e che non molti mesi fa appartenevano alla famiglia Polese.

A seguito delle perizie, il consiglio comunale che dovrà essere eletto proprio nei mesi di giugno, avrà il compito di decidere se la Sonrisa dovrà essere demolita o se si potrà procedere in maniera diversa. Per riuscire a muoversi verso questa direzione il comune dovrà comunque acquisirla all’interno del suo patrimonio comunale e stabilire poi le mosse da fare.

Intanto la sindaca ha chiesto alla Sonrisa di procedere al pagamento di una sorta di canone di occupazione, spesa che deve essere applicata dal 15 febbraio ossia da quando è scattata la confisca e il tribunale ha messo, nelle mani del comune, quella struttura di un tempo apparteneva ai Polese.

Solo nel caso in cui la famiglia andrà a pagare ciò che gli uffici comunali hanno stabilito, potranno continuare a festeggiare i vari matrimoni e fare in modo anche che i dipendenti che sono stati assunti al suo interno, circa 100 persone, possano continuare a lavorare.

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