La verità su Il Castello delle Cerimonie, ecco come stanno i fatti

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Dopo che Imma Polese si è vista confiscare Il Castello delle cerimonie, l’unica cosa da fare per continuare a lavorare sarà quella di pagare un canone.

Castello delle Cerimonie chiude

Castello delle Cerimonie – Spetteguless.it

Una vicenda che è iniziata diversi mesi fa, una questione che vede come protagonista proprio Il Castello delle cerimonie. Villa Sonrisa, luogo che ha ottenuto la fama attraverso il reality di Real Time Discovery, il 15 febbraio del 2024 fu confiscato con l’accusa di lottizzazione abusiva. Si tratta di problemi molto importanti per un locale che viene molto utilizzato e al cui interno si celebrano matrimoni da favola. Infatti, sia l’albergo che il ristorante hanno continuato a lavorare poiché al loro interno si sono circa 300 dipendenti. Adesso però sembra che le sorti dell’immobile potrebbero cambiare totalmente.

Cosa sta per accadere a Villa Sonrisa dopo la confisca

A seguito della confisca definitiva le cui accuse sono state di danno all’ambiente del paesaggio, Il Castello delle Cerimonie è finito in mano al comune di Sant’Antonio Abate, il paese in cui è situato.

Al momento le strutture risultano essere al vaglio di competenti e, nel giro dei prossimi mesi, nel Grande hotel La Sonrisa ci saranno ancora molte perizie al punto che si cercherà di quantificare l’impatto idrogeologico, ambientale, paesaggistico e urbanistico di tutte le strutture che sono state costruite in maniera abusiva.

E quindi consiglio comunale di Sant’Antonio Abate avrà il compito di stabilire il valore e quindi in seguito di prendere una decisione: sanare le parti, demolirle oppure sfruttarle per una destinazione totalmente nuova. L’unica cosa che per il momento è certo è che per Imma Polese e il marito Matteo Giordano, coppia che aveva avuto in eredità il castello dopo la morte del Boss delle cerimonie, non è questo un periodo per nulla semplice.

castello torre

Il Castello delle Cerimonie – Spetteguless.it

Quindi, nel caso in cui entrambi avevano intenzione di utilizzare ancora l’albergo, non dovranno far altro che pagare il comune una sorta di canone di locazione. Si tratta comunque di una soluzione temporanea in attesa di una decisione definitiva.

Un argomento su cui si è voluto esprimere anche la sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale, la quale ha affermato: “Non si tratta di un fitto, bensì di un canone di occupazione sine titulo che sono tenuti a versare perché occupano un immobile non legittimo e non di proprietà, da riconoscere nelle more del perfezionamento dell’immissione in possesso (attesa la sentenza definitiva della Corte di Cassazione ancora in corso di pubblicazione) e nelle more delle determinazioni del Consiglio Comunale in merito alle sorti del complesso immobiliare sul mantenimento della struttura o la demolizione dello stesso.”

Ciò di cui sono preoccupati i 300 dipendenti occupati all’interno del castello delle cerimonie è proprio di perdere il posto di lavoro. Infatti, l’hotel viene visto come una risorsa economica per diverse famiglie del territorio e, la trasformazione radicale della struttura o la chiusura definitiva, potrebbe avere delle conseguenze poco positive su di loro.

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