Sconfitta Rai: insieme ad Amadeus perde anche “I Soliti Ignoti”

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La Rai sbaglia una mossa dopo l’altra: dopo aver perso Amadeus, lascia che porti con sé anche il format de “I Soliti Ignoti”: proteste dai sindacati.

Amadeus a "I Soliti Ignoti" in Rai.

Amadeus a “I Soliti Ignoti” (spetteguless.it)

Se fino a qualche tempo fa potevamo parlare di “tempi duri in casa Rai”, adesso sembra proprio che, in qualche modo, siano proprio i vertici di Viale Mazzini a cercare volutamente di mettersi nei guai. Che sia per presunzione o calcoli sbagliati, adesso oltre a perdere Amadeus la TV di Stato lascia che il celebre conduttore porti con sé, nella migrazione a Nove, anche uno dei format di successo che ha condotto per anni: I Soliti Ignoti. E il dissenso, soprattutto tra i giornalisti di Usigrai, non ha tardato a farsi sentire.

Amadeus saluta Affari Tuoi: i passi falsi della Rai

Fino a pochi mesi fa, la minaccia più grande per la stabilità delle reti Rai era l’abbandono di Amadeus, che prometteva di stravolgere gli equilibri creati con tanto lavoro. Un vuoto per l’azienda, che si trovava a dover riempire uno spazio immenso lasciato dal conduttore, ma anche per i telespettatori, che al 5 volte conduttore di Sanremo erano particolarmente affezionati.

Nel giro di poco, tuttavia, una serie di passi falsi commessi dai vertici di Viale Mazzini ha innescato un effetto domino che sembra proprio indirizzato verso la disfatta totale: dal comunicato dell’ex amministratore delegato Roberto Sergio alle proteste per la censura, fino ad arrivare allo sciopero dei giornalisti degno di qualsiasi film distopico.

Ma la Rai ha trovato la soluzione: ad Affari Tuoi, al posto di Amadeus, ha inserito Stefano De Martino, negli ultimi tempi riconosciuto come il pupillo designato della TV di Stato, sebbene in molti non ne vedano i meriti.

Peccato che, nel frattempo, Amadeus abbia concluso Affari Tuoi con la puntata del 1 giugno, salutando il suo pubblico e ringraziando “la Rai tutta”, pubblicando persino un video strappalacrime su Instagram.

 

 

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Eppure, si è dovuto accontentare del solo saluto del “dottore” della trasmissione: non un volto dei piani alti Rai era presente in studio per salutare un professionista che, negli anni, ha dato tanto all’azienda.

La Rai non rinnova i diritti per “I Soliti Ignoti”: il format passa a Nove

Le stranezze non finiscono qui: a voler pensar male, si potrebbe immaginare che i vertici Rai siano risentiti nei confronti di Amadeus, e abbiano così rifiutato di accomiatarsi pubblicamente, lavorando nel frattempo per limitare al massimo gli effetti collaterali della sua migrazione. Ad esempio, tenendosi stretti quei due format che proprio Amadeus è meritevole di aver riportato in auge dopo tempi bui (un po’ come Sanremo, anche se nell’ultimo periodo si fa fatica ad ammetterlo).

E invece, non è esattamente così: Laura Carafoli, responsabile contenuti di Warner Bros. Discovery per il Sud Europa, ha comunicato ufficialmente che a settembre su Nove arriverà un nuovo format, “Identity”, ovvero I Soliti Ignoti. “Una prima discesa in campo con un prodotto che parla a tutti”, ha commentato la responsabile.

Laura Carafoli, responsabile di Discovery.

Laura Carafoli (spetteguless.it)

A questo punto viene da chiedersi: come avrà fatto il competitor che ha soffiato Amadeus alla Rai, a “rubare” anche un format così rodato? Semplice, non l’ha rubato: viale Mazzini ha lasciato che i diritti di trasmissione scadessero, non rinnovandoli. Discovery, a questo punto, ha dalla sua un grande vantaggio: il conduttore che tutti amano, e la possibilità di non farlo partire completamente da zero, affidandogli un format di cui è veterano, e portando facilmente il pubblico a cambiare canale.

Usigrai, il sindacato interno all’azienda che aveva organizzato anche lo sciopero dei giornalisti di qualche settimana fa, ha diramato un comunicato di fuoco: “Se Amadeus lascia la Rai e si porta via anche i format di successo, il problema per l’azienda non è di poco conto”, scrivono, lanciando poi l’accusa “a Viale Mazzini fanno finta di niente e i vertici, vecchi e nuovi allo stesso tempo, si mostrano gaudenti firmare nuovi contratti plurimilionari”.

Ancora una volta, il Sindacato accusa i vertici Rai di voler rendere la TV di Stato un megafono del Governo, non curando gli interessi né dei suoi lavoratori nè dei cittadini, che avrebbero diritto ad un’informazione più approfondita ed accurata che non è possibile offrire: l’attenzione di Viale Mazzini, in questo momento, è tutta concentrata sul contratto da 8 milioni in 4 anni per Stefano De Martino, che al suo esordio dovrà scontrarsi con Amadeus su un terreno che il suo avversario conosce perfettamente.

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