Dagli insulti alle bestemmie, parolacce in politica

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Da Bossi a Giacchetti, fino ad arrivare alle intemperanze di Berlusconi: parolacce, insulti e bestemmie in politica.

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni – Spetteguless.it

Dal dito medio del leader della lega Umberto Bossi ai fotografi, alla celebre espressione “faccia come il c***” di Roberto Giachetti rivolta al collega di partito Roberto Speranza proprio durante una direzione del PD.

Si passa poi alle bestemmie, una delle più celebri è quella di Silvio Berlusconi che ha inserito in una barzelletta insultante su Rosy Bindi.

Insomma, non è stata la prima volta in cui una personalità della politica italiana ha utilizzato un linguaggio colorito, quindi non ci si può di certo meravigliare dell’uscita della premier Giorgia Meloni che ha ripetuto l’insulto ricevuto da Vincenzo De Luca: “Ecco la st****a”.

Il web è pieno: gli insulti e le parolacce nel mondo della politica italiana sono ormai da tempo sdoganati. In seguito alla fine della prima Repubblica, il linguaggio progressivamente è cambiato. A circa metà degli anni 90 le parolacce che erano ancora occasionali, come quando Lamberto Dini sbottò con “Eh c****”.

Con il passare del tempo tali espressioni sono diventate frequenti, sempre di più. Nel 2020 ad esempio l’aula della Camera diventò un teatro che fece da sfondo ad un episodio esemplare: Vittorio Sgarbi, in seguito ad un diverbio con Mara Carfagna, vice presidente della camera, fu espulso dall’aula di Montecitorio che si rivolse con toni decisamente pesanti, urlandole contro “Va****o, st***, t***” ed altre parole del genere.

Il web è pieno di parolacce ed insulti in politica

Anche Silvio Berlusconi è stato beccato a pronunciare frasi shock, oltre alla famosa telefonata a Porta a Porta, durante la quale the sia Rosy Bindi che era più bella che intelligente, Silvio Berlusconi ha raccontato una barzelletta proprio su Bindi arricchendola con una bestemmia finale. Inoltre Berlusconi ha definito tutti gli elettori di sinistra “co****i” per poi affermare:

“Ho troppa stima per l’intelligenza degli italiani per credere che ci possono essere in giro tanti co****i che votano contro il proprio interesse”.

Neanche la sinistra può esentarsi da questi episodi poco garbati, dal No B-day del Popolo Viola, fino al vaffa-day di Beppe Grillo.

Roberto Giachetti

Roberto Giachetti – Spetteguless.it

Le parolacce non sono assolutamente mancate. Anche alcuni storici dirigenti della sinistra utilizzato un linguaggio decisamente colorito. L’ex premier Massimo D’Alema nel 2010 invitò il direttore Sallusti proprio ad “andare a farsi f***e”.

Nel 2016 invece Roberto Giacchetti accusò la minoranza del partito di incoerenza sulla legge elettorale e utilizzò la frase “speranza, hai la faccia come il c**o”.

Insomma, questi episodi dimostrano proprio che nel corso degli anni il linguaggio politico in Italia anziché migliorare è diventato sempre più esplicito e spesso volgare, riflettendo un radicale cambiamento nel modo di comunicare proprio dei leader politici italiani.

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