Il 15 maggio si è tenuta la finale della Coppa Italia tra Atalanta e Juve. La partita ha visto la vittoria del club bianconero, ma è rimasta impressa nella memoria di molti, soprattutto per l’intervento di Al Bano, chiamato a cantare l’inno d’Italia. Un momento che ha scatenato i social.
Come accade spesso durante gli incontri più importanti delle partite di calcio, l’inno nazionale viene interpretato all’inizio del match da un artista di fama nazionale. Per la finale della Coppa Italia dello scorso 15 maggio, l’onore è toccato a Al Bano Carrisi, interprete pugliese di alcuni tra i pezzi più noti della discografia italiana. L’esibizione, però, ha scatenato numerose polemiche sui social, dove numerosi utenti si sono detti a dir poco basiti da tale scelta.
Eppure, il cantante di Cellino San Marco ha dalla sua una grande esperienza, creata in decenni di carriera. Salito alla ribalta nella seconda metà degli anni 60, Carrisi ha messo a segno non solo grandi hit in coppia con l’ex moglie Romina Power, aggiudicandosi anche un festival di Sanremo nel 1985, ma continua a esibirsi tuttora in giro per l’Europa, con date sold-out. Cosa è successo, quindi, di tanto grave da avere scatenato l’indignazione online, con centinaia di messaggi da parte degli utenti imbufaliti?
Al Bano massacrato sui social: tutta colpa della Coppa Italia e Instagram esplode – VIDEO
Poco prima del match che si è tenuto a Roma allo Stadio Olimpico, Albano Carrisi ha deciso di intonare l’inno di Mameli a cappella, ovvero senza accompagnamento musicale. Una scelta che però non ha assolutamente convinto né il pubblico presente allo stadio né tantomeno chi seguiva la partita da casa. Sui social la scelta di affidare l’inno nazionale a Albano è stata definita da molti scellerata, questo perché Carrisi ha steccato completamente l’inno, partendo con una nota troppo alta che lo ha portato irrimediabilmente a stonare nel prosieguo.
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“Aver scelto un dinosauro come Albano per l’inno rende bene l’idea dell’universo spaziotemporale in cui si colloca la Lega Calcio. Se l’idea era quella di creare il cringe ci è riuscita benissimo” ha scritto qualcuno, mentre un altro ha aggiunto: “Non sono mai stato così pronto alla morte con Albano che disastra l’inno di Mameli”. Non solo, ma anche su Instagram molti si sono domandati il perché di una scelta tale, come l’utente Angelo Forgione.
“Ma si può mai cantare a cappella in questa maniera? Dopo tanti anni di carriera può mai sbagliare la tonalità di partenza di un inno che avrà provato certamente, e sa certamente che finisce in crescendo?” si domanda Forgione, che ha poi concluso con un commento condiviso da centinaia di altri utenti: “Un momento a dir poco imbarazzante”. Una debacle che il diretto interessato a giustificato con il troppo rumore allo stadio, che gli ha impedito di sentire bene. Tale spiegazione, però, non ha convinto affatto i telespettatori.