Considerato uno dei massimi esponenti della musica leggera italiana, Claudio Baglioni ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano di via Solferino, durante la quale ha fatto anche delle clamorose confessioni sulla sua vita privata e il rapporto con alcuni colleghi.
Ci sono canzoni che grazie alla loro potenza emotiva sono riuscite a entrare nell’immaginario collettivo, non a caso venendo considerate come evergreen della musica italiana. Molte di esse portano la firma di uno degli artisti più noti del panorama discografico: Claudio Baglioni. Anche i più giovani conoscono brani come Questo piccolo grande amore o Strada facendo, veri e propri inni all’amore più puro, riusciti a far sognare intere generazioni.
Nato a Roma nel 1951, Claudio inizia la carriera artistica giovanissimo, ancora adolescente, quando prende parte a un concorso canoro per voci nuove. Risale al 1969 la sua prima composizione, ovvero Signora Lia, poi è entrata a far parte di uno dei suoi primi album. Baglioni dovrà però aspettare qualche anno per arrivare al successo, che arriverà nel 1972 grazie proprio all’album Questo piccolo grande amore che contiene la canzone omonima.
Gli anni Ottanta poi segneranno la sua definitiva consacrazione con pezzi entrati nella storia della musica come il già accennato Strada facendo e l’album La vita è adesso. Intervistato alcuni giorni fa dal noto quotidiano nazionale, l’artista romano ha raccontato alcuni aspetti inediti della sua vita, davvero sorprendenti.
Claudio Baglioni, rivelazioni choc sul suo passato e il rapporto con i noti colleghi
Raggiunto dal Corriere della Sera, Baglioni ha confessato di avere accarezzato durante l’adolescenza l’idea di diventare prete, ed essere stato fermato in extremis proprio dalla madre: “A Centocelle l’unica alternativa alla strada era l’oratorio. Provai come chierichetto, ma scampanellai nel momento sbagliato. A dodici anni facevo il catechista ai bambini di 6. A 14 sentì la vocazione e pensai seriamente di farmi prete. Però la mamma, che pure era molto devota, non era convinta”.
Il cantante ha quindi ripercorso i primi anni della sua carriera, piuttosto difficili a dire la verità , e in particolare si è soffermato su un concorso al quale prese parte: “Era La Gondola d’Argento, c’era anche Ron. In giuria, i marinai di una nave a cui non importava molto di sentire Notte di Natale. Arrivai ultimo, Ron, penultimo. Meditai di lasciarmi cadere in un canale, ma a salvarci fu Lucio Dalla”. Infine, Claudio ha ricordato i Festival di Sanremo che lo hanno visto in qualità di conduttore e direttore artistico, il primo dei quali gli ha dato grandi soddisfazioni, mentre il secondo un po’ meno, sebbene sia attualmente orgoglioso di avere aiutato a venire alla ribalta e affermarsi talenti come Mahmood, Diodato, Ultimo e Achille Lauro.