Puntata tutta dedicata al tema dell’aborto ad “Otto e Mezzo”, dove Lilli Gruber ha raccontato un retroscena con protagonista sua madre.
Un aprile caldo per quanto riguarda il tema dell’aborto, quello 2024: prima la Francia che introduce il diritto all’aborto nella costituzione, poi una mozione europea datata 11 aprile in cui il Parlamento europeo esorta alla revisione dei trattati con il fine di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Movimenti che a destra, sicuramente, non piacciono, e che sono in netto contrasto con gli ultimi segnali del Governo in merito, ma che Lilli Gruber non ha mancato di commentare, dedicando un’intera pagina di “Otto e Mezzo” al tema.
Lilli Gruber, la carriera
La carriera di Lilli Gruber nel giornalismo è decisamente ciò che possiamo definire “d’azione”: giornalista, scrittrice, conduttrice e politica, Dietlinde, come ormai nessuno la chiama più, è nata a Bolzano nel 1957.
La sua carriera inizia in Rai, per la quale non solo conduce i principali TG, ma riveste per diversi anni il ruolo di inviata sul campo, soprattutto in zone calde: Gruber ha coperto i servizi Rai sul crollo del muro di Berlino e la guerra in Iraq, tanto per fare degli esempi.
Poi, dal 2004 al 2008, l’esperienza come parlamentare europea, alla quale ha seguito l’interruzione della carriera politica per condurre “Otto e Mezzo”. Ma pur avendo dismesso i panni della politica, Lilli non ha mai abbandonato le sue idee: la sua trasmissione, in onda su La7, è spesso un megafono degli ideali che da sempre sostiene.
“Mi batterò perché le donne possano scegliere”: la mamma di Lilli Gruber sull’aborto
In un clima decisamente incandescente in tema di diritto all’aborto, con la polemica riguardo all’emendamento al PNRR sostenuto dal Senato, Lilli Gruber ha affrontato la questione dallo studio di “Otto e Mezzo”. Con lei, Maria Rachele Ruiu, esponente di Pro vita & famiglia, e Cathy La Torre, avvocatessa e attivista Lgbtq+, che hanno esposto le due posizioni preponderanti, e contrastanti, sul tema.
Prima, però, la conduttrice ci ha tenuto a fare una parentesi che ha chiarito sin da subito quale fosse il suo orientamento ideologico sulla questione, raccontando un episodio che riguarda sua madre, scomparsa prima di Natale. “Era una signora del 1927” ha detto, “cattolica, credente, praticante”. Eppure, racconta Gruber, quando nel 1981 anche lei andò al referendum per non abolire la legge 194 disse alle figlie: “io non potrei mai abortire, ma mi batterò tutta la vita perché le donne abbiano il diritto di scelta”.
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Le sue parole, ovviamente, sono state condivise e sostenute da molti, ma Ruiu ha ribattuto sostenendo che le donne debbano “sapere cos’è l’aborto” conoscendone le conseguenze fisiche e psicologiche e avendo la possibilità di superarle.