Spunta un video del 1981 in cui Massimo Troisi racconta della “censura” Rai a Sanremo: lui come Ghali al Festival 2024.
Sono in molti, da qualche mese a questa parte, a mettere in dubbio la credibilità della Rai, e il motivo è la Rai stessa: la catena di eventi che ha seguito lo “stop al genocidio” di Ghali a Sanremo 2024 ha innescato una polemica che continua ancora oggi. E c’è chi addirittura parla di censura, tanto da riportare a galla vecchi episodi che confermerebbero questo modus operandi: la stessa cosa successe a Massimo Troisi.
La polemica dopo lo “stop al genocidio” di Ghali a Sanremo
Sanremo 2024 doveva essere lo show stellare della Rai, il grande successo di Amadeus nel suo ultimo Festival, e invece… ha fatto più danni che altro. A ricordarci, forse, che il troppo stroppia: l’ultimo Festival di Amadeus, a quanto pare sempre più deciso ad abbandonare la nave, sarà ricordato non solo per il Ballo del Qua Qua di John Travolta, ma anche per l’enorme polverone mediatico scatenato dalle dichiarazioni di Ghali sul palco dell’Ariston, che a quanto pare la Rai ha sentito la necessità di “contenere”.
Ripercorriamo i fatti: Ghali, sul palco di Sanremo, chiede “stop al genocidio”. Non una novità da parte del cantante, soprattutto in questa edizione: la sua canzone parlava proprio di pace.
La sua dichiarazione, tuttavia, non piace all’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, il cui disappunto porta la Rai a correre ai ripari: l’ad Roberto Sergio fa recapitare a Mara Venier, in diretta a Domenica In, un comunicato in cui dichiara il sostegno della Rai ad Israele, dimenticandosi anche solo dell’esistenza della Palestina.
A quel punto, i telespettatori vanno su tutte le furie, e le proteste continuano per settimane. La Rai è stata accusata di censura, e a quanto pare non si tratterebbe di un caso isolato.
La Rai censura? Lo stesso accadde a Massimo Troisi
I sostenitori della teoria della censura da parte della Rai non fanno che scavare alla ricerca di altri esempi che sostengano le loro accuse, e trovarli non è poi così complicato: in diverse occasioni la rete televisiva nazionale è stata accusata dagli stessi artisti di aver “dato indicazioni” su cosa dire o non dire, e quali temi era opportuno evitare.
Adesso emerge un video che dimostrerebbe che qualcosa di simile è accaduto anche nel 1981 a Massimo Troisi: invitato come ospite a Sanremo, l’attore avrebbe dovuto esibirsi in un monologo.
I temi che intendeva trattare, tuttavia, furono giudicati come “troppo forti” dalla Rai, che gli fornì indicazioni precise su cosa non dire, oltre a chiedergli di non improvvisare: “mi hanno detto di fare tutto tranne che parlare di religione, politica, terrorismo, terremoto”, racconta l’attore ad un giornalista. E poi ironizza: “allora sono indeciso tra una poesia di Giovanni Pascoli e Carducci”.
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Troisi, com’era prevedibile, non volle piegarsi a queste limitazioni, e abbandonò il Festival prima della diretta. 43 anni dopo, la situazione a Sanremo e in Rai non sembra essere cambiata: nel 2024, possiamo davvero ancora parlare di censura?