Intervista esclusiva di Diego Armando Maradona da Gianni Minà, quando il campione svelò il suo lato umano aldilà dell’icona calcistica.
L’ex conduttore, scrittore e giornalista Gianni Minà ci ha lasciati all’età di soli 84 anni, ma quella che fece a Diego Armando Maradona è un’intervista che è diventata iconica ed indimenticabile, intervista con la quale aveva un profondo legame.
Minà ha intervistato il Pibe de Oro svariate volte e ovviamente tutte le loro chiacchierate sono diventate storiche.
All’interno del panorama calcistico quando si pensa a Gianni Minà automaticamente si pensa al rapporto leale, sincero, di disinteressata e reciproca amicizia con Diego Armando Maradona, soprannominato Pibe de Oro.
Maradona non ha mai considerato Minà come un nemico o un reporter d’assalto dal quale scappare via e che farebbe carte false pur di strappare uno scoop. Anzi, tutto il contrario.
Infatti proprio a Gianni Minà Diego Armando Maradona ha aperto il suo cuore, raccontando le fragilità che ci sono dietro Diego e lasciando per un attimo da parte l’icona calcistica Maradona.
Le fragilità di Diego, la storica intervista di Gianni Minà
Il rapporto fra Gianni Minà e Diego Armando Maradona è da sempre stato molto franco. Minà rispettava il campione calcistico, quello che era considerato da tutti un genio del pallone, ma prima di tutto rispettava l’uomo che era, su cui sapeva di non avere alcun tipo di diritto soltanto perché era lui era calciatore, e quindi personaggio pubblico, mentre lui un giornalista.
Proprio per questo motivo Maradona ha sempre rispettato i diritti di Minà e la sua esigenza, qualche volta, di porgli domande un pò più scabrose.
Infatti Maradona ha concesso a Minà un privilegio, ovvero quella di attraversare luci ed ombre della sua vita privata. C’è un’intervista in particolare che è diventata storica, in cui Maradona parlò al mondo della sua crisi. Una domanda in particolare gli fece Gianni Minà: “Che ti succede Diego?”
“Non mi succede niente, solo che sono stanco delle pressioni che ho avuto in questi anni e non sono certamente forte come mi hanno fatto sul giornale. O come ero prima. Niente è eterno, nessuno è eterno. Io posso sbagliare come tutti quanti. Non voglio creare problemi alla città di Napoli o alla società. Due anni fa, quando il Marsiglia ha offerto dei soldi al Napoli, io volevo andare perché sapevo che non stavo più sopportando la pressione, che avevo due figlie. E sapevo anche che un giorno sarebbe finito il ciclo di questa squadra fortissima. Non hanno voluto sentirmi. Io non mi pento mai di quello che faccio. Però quando dico basta è basta. Con questo non voglio ferire nessuno, neanche i tifosi del Napoli. Voglio solo non dover sopportare più le pressioni di tutti quanti”