In un’intervista, Sabrina Ferilli parla di come preparare i ragazzi al futuro e spiega cosa l’ha portata a fare l’attrice.
Da marzo 2024 è al cinema con “Un altro ferragosto”, ma la carriera di Sabrina Ferilli è iniziata ben più di qualche anno fa: la passione per il cinema l’ha portata a scegliere di studiare recitazione, anche se non c’era nessuna garanzia che ce l’avrebbe fatta. Qual era il percorso alternativo di Sabrina Ferilli? L’ha spiegato proprio lei in un’intervista.
Sabrina Ferilli, una gavetta difficile
Accostarsi al mondo del cinema e del teatro non è una scelta facile: un giovane che vuole perseguire una carriera nella recitazione ha tanta gavetta da fare, e non è detto che alla fine porti a risultati eccezionali. Lo sanno bene le “vecchie leve”, che ormai nel cinema italiano ci sono dentro con tutte le scarpe.
Tra di loro c’è anche Sabrina Ferilli, la quale ha più volte parlato degli esordi della sua carriera, soprattutto nell’ultimo periodo, da quando, a 60 anni compiuti, il “peso” delle esperienze maturate si fa sentire. Sono passati 38 anni dal suo debutto sul piccolo schermo, nel 1986, con “Portami la luna”, e da allora, nonostante un inizio complicato perché faticava a farsi notare, la carriera di Sabrina Ferilli ha vissuto una lenta ascesa, fino ad esplodere del tutto.
Per questo, oggi può dirsi una donna realizzata, nonostante ci sia un solo grande rimpianto che si porta dietro. Merito, come lei stessa ha raccontato, anche delle persone di cui si è circondata, prima fra tutti la sua famiglia. Ma anche di una visione realistica della vita che, dice, può essere utile anche ai giovani d’oggi.
“Se non fosse andata avrei fatto altro”, i consigli ai giovani
Non c’era nessuna garanzia che qualcuno notasse quella ragazza romana che recitava in modo ancora acerbo e grezzo, secondo la critica. Sabrina Ferilli lo sapeva bene, e per questo aveva delineato un percorso ben preciso da seguire, che a quanto pare comprendeva anche un’eventuale strada alternativa da intraprendere qualora il sogno del cinema non fosse andato in porto.
A raccontarlo è stata lei stessa: “io mi ero data dei tempi, 28-29 anni, anche perché sennò avrei fatto altro. Non ho mai pensato che il riscatto di una persona passi per forza attraverso un mestiere, avrei fatto sicuramente un altro mestiere e comunque sarei stata appagata”.
Visualizza questo post su Instagram
Una visione realistica del futuro, che le ha permesso di sognare, sì, ma di farlo mantenendo i piedi per terra. E che può essere utile a chi, ancora oggi, sta cercando la propria strada: Sabrina Ferilli lancia un messaggio anche ai giovani, i quali vanno preparati alle sfide che incontreranno, in modo che sappiano che la vita, troppo spesso, ha più draghi che lieto fine da presentare.