Cosa hanno in comune Al Bano Carrisi e Michael Jackson? La vicenda che li lega è davvero molto interessante.
I nomi di Michael Jackson e Albano Carrisi sono conosciuti nel mondo della musica. Da una parte infatti troviamo il celebre re del pop che, nonostante la sua morte, è ancora vivo nel cuore dei suoi fan mentre dall’altro troviamo il cantante di Cellino San Marco che è stato in grado di conquistare milioni di fan grazie ai duetti con l’ex moglie Romina Power.
Insomma, due universi totalmente opposti ma che in qualche modo si sono uniti, andando a scontrarsi addirittura in un aula di tribunale. Ma quale è stato il motivo della lite? Sembra infatti che tutto sia iniziato dopo l’accusa di un presunto plagio ai danni del cantante di Cellino San Marco e il quale ha visto rubarsi la melodia di “I cigni di Balaka”. Insomma, nonostante sembri una storia paradossale, ha tenuto impegnato il tribunale per ben nove anni.
La storia che coinvolge Al Bano e Michael Jackson
Il tutto ha avuto inizio nel 1987 quando Albano, insieme a Willy Molco compose la canzone “I cigni di Balaka”, incisa all’interno dell’album Libertà insieme a Romina Power.
Dopo che trascorsero 4 anni, Michael Jackson, all’apice del successo della sua carriera, lanciò il suo nuovo album Dangerous.
Al suo interno era presente anche una canzone che prendeva il titolo di Will be there. In base a ciò che affermava il figlio di Albano, tale brano era praticamente identico a quello che i genitori avevano proposto durante la fine degli anni ottanta.
Ma, nel momento in cui il cantante pugliese ascoltò la performance di Michael Jackson, decise subito di mettere la questione nelle mani dei suoi avvocati per andare avanti con un esposto per plagio. E così Al bano riuscì a far ritirare l’album Dangerous da tutti gli scaffali italiani e, nonostante le differenze di testo e di lingua, la melodia dei brani era uguale in quanto vedeva ben 37 note che combaciavano.
Nel 1994 Albano portò a casa il primo successo anche se l’artista italiano chiese anche una risarcimento di 14 miliardi di lire. Ma il re del pop ignorò del tutto tale richiesta anche se non potè fare a meno di affrontarlo quando, nel 1997, si esibì a Milano in una tappa del suo tour.
Prima del concerto, il cantante decise di tornare a Roma per dare la sua versione dei fatti di fronte ai magistrati. E così l’autore di Thriller affermando di non aver mai ascoltato la canzone di Albano anche se i legali di Carrisi continuano a insistere che il plagio era stato appurato però ai danni di Eddy Lane e Don Baker i quali sono stati gli autori di Bless you for being an angel. Ed è quel punto che la Sony, la quale possedeva i diritti del brano, citò in giudizio sia Michael Jackson che Al bano.
Quindi, com’è finita la vicenda? Lo scontro tra questi due mondi termina in pareggio in quanto tutte e due le canzoni risultano prive di originalità. Quindi Albano si trova costretto a risarcire le spese legali che la Sony aveva sostenuto mentre Michael Jackson ha dovuto pagare quelle processuali.
E così Dangerous ritorna in commercio in Italia. Anche se i due protagonisti della vicenda si sarebbero dovuti esibire in seguito in un concerto insieme, la celebrità statunitense ha bloccato fin da subito tale possibilità.