Melissa Panarello, dal successo letterario alla sua storia intima con il denaro: più autostima e una nuova candidatura allo Strega.
Melissa Panarello ha accolto nella propria casa una giornalista che ha avuto la possibilità di farle qualche domanda riguardo il suo successo letterario dopo vent’anni dall’esordio con la sua opera Cento colpi di spazzola.
All’interno dell’abitazione di Melissa Panarello durante l’intervista c’era la sua piccola bambina che gattonava su un tappeto morbido all’interno di un ambiente adornato da fiori e giocattoli, ha partecipato a suo modo anche lei all’intervista afferrando il registratore della giornalista e ridendo giocosamente.
Poi è iniziata la vera e propria chiacchierata in cui si è parlato di svariati temi, fra cui il successo e il suo ultimo lavoro letterario intitolato Storia dei miei soldi, pubblicato da Bompiani.
Questo titolo si riferisce però ai soldi di Clara, un’attrice decaduta alla quale è stato affidato il compito di raccontare una storia simile a quella che la scrittrice ha vissuto conoscendo il successo in giovane età.
L’intervista casalinga a Melissa Panarello
L’autrice per il suo ultimo lavoro ha deciso di giocare con elementi di Autofiction ed ha sottolineato che non si tratta di semplice cronaca di vita personale, ma di un vero e proprio sentimento che essa evoca.
Dopo vent’anni dal clamoroso successo suscitato in seguito al suo esordio con Cento colpi di spazzola, l’autrice si è ritrovata a riflettere proprio riguardo il successo e i soldi che di conseguenza ha ottenuto.
Ad oggi Panarello è candidata allo Strega, premio che non si aspettava minimamente di vincere ma che al contempo apprezza tantissimo e lo reputa un segno di riconoscimento per la sua opera.
All’interno del suo romanzo Melissa Panarello cerca di elaborare proprio questo: la relazione complessa che ha con i soldi e il successo, confrontandosi con la ragazza giovane che era quando si è ritrovata nel bel mezzo della fama.
«In realtà, pur credendo profondamente di non meritarmelo, compensavo questa convinzione con l’arroganza della giovinezza. Il che ha creato una sorta di ossimoro: ero convinta di non meritare una cosa che d’altro canto, giorno dopo giorno, vivevo con naturalezza, con quell’idea che hai a vent’anni di poterti divorare il mondo».
Panarello quindi riconosce in sé la presenza di due persone, una sicura e determinata, l’altra più fragile ed incerta. Tale conflitto si riflette nel rapporto che lei stessa ha con il denaro e che adesso vede in luce simbolica.
La sua scrittura quindi fa da mezzo di guarigione ed esplorazione che le consente di affrontare i propri demoni interiori.