Il successo internazionale di Paola Cortellesi, scopriamo il film che ha emozionato il pubblico e le parole della regista sull’importanza del tema affrontato. 

Foto di scena di ‘C’è Ancora Domani’ – Spetteguless.it

Paola Cortellesi per la prima volta nei panni di regista anziché attrice porta il suo film C’è ancora domani in Inghilterra, dove è stato accolto con 10 minuti ininterrotti di applausi.

Durante l’anteprima londinese di C’è ancora domani, There’s Still Tomorrow in lingua inglese, pare abbia già conquistato gli spettatori di Londra.

Nel frattempo Paola Cortellesi, che ha fatto da regista, ha spiegato un po’ di cose riguardo la pellicola ma soprattutto ha speso parole emozionanti sull’importanza del tema affrontato all’interno del film.

Inoltre Paola Cortellesi sarà presente anche ad altre proiezioni oltre che all’anteprima del suo primo film e spiega che i vari incontri col pubblico, non soltanto a Londra ma anche in Italia, rappresentano per lei esperienze straordinarie, che questa avventura le regala ogni volta.

Ha incontrato nel corso della sua carriera svariate donne, ognuna con una storia da raccontare, interessanti e drammatiche tanto quanto quella che ha deciso di raccontare all’interno del suo film.

C’è ancora domani a Londra, 10 minuti di applausi in interrotti

Quello di C’è ancora domani, prima opera di Paola Cortellesi nei panni di regista, è sbarcato a Londra.

L’anteprima del film di Cortellesi ha emozionato il pubblico londinese e si è meritato 10 minuti di applausi ininterrotti.

Il successo del nuovo film di Paola Cortellesi però prosegue anche in altri luoghi fra cui la Francia, dove il film si posiziona al quinto posto fra i film italiani con il maggior numero di incassi di sempre. C’è ancora domani si aggiudica 800.000 € registrati solo durante il primo fine settimana al cinema.

Foto di scena di ‘C’è Ancora Domani’ – Spetteguless.it

Paola Cortellesi a Londra ha partecipato a svariati incontri, nel corso dei quali ha spiegato il suo punto di vista e ha speso parole importanti per raccontare il tema trattato all’interno del suo film, ma soprattutto per sensibilizzare gli spettatori su un tema tanto importante:

«Volevo girare un film sulla violenza domestica subita dalle donne, indicando sia l’attualità del problema, sia i progressi compiuti dalla società italiana, anzi da quella di tutti i Paesi, perché non è certo un problema soltanto italiano. Se proviamo a immaginare la vita della protagonista dopo che il film è finito, è probabile che le sue sofferenze continuino: ma da quel giorno la sua personalità non è più annullata da quella del marito, da quel momento lei ha diritto di esistere e il cambiamento comincia».