Impegnato in un film eccezionale che racconta la sfida fra Audi e Lancia, Riccardo Scamarcio ha rilasciato un’intervista parlando della pellicola ma anche confessando alcune sue paure.
Da sempre è considerato uno dei maggiori sex symbol italiani, sebbene lui sia imbarazzato da questa cosa. Nell’intervista rilasciata a Specchio, ha rivelato alcuni dettagli molto intimi, sebbene poi notoriamente cerchi di tenere lontana la vita privata dai riflettori. Del suo lavoro invece parla senza problemi e adesso l’attenzione è tutta per l’ultimo grande successo che lo vede protagonista.
La paura più profonda di Riccardo Scamarcio
Riccardo Scamarcio è un attore e produttore cinematografico molto apprezzato. Da quando ha mosso i primi passi nel mondo della recitazione, attraverso il primo importante ruolo in Tre metri sopra il cielo, ha fatto molta strada.
Oggi lo vediamo impegnato con una pellicola molto patriottica, che racconta il successo dell’Italia attraverso la sfida fra due case automobilistiche importanti: Lancia e Audi. Proprio di questo film ha parlato con i giornalisti di Specchio, che hanno voluto sapere le sue impressioni sul personaggio interpretato, ovvero il manager Cesare Fiorio.
Come lui, Riccardo ama la velocità e il rischio: “Non avrei fatto l’attore altrimenti, fra l’altro il mio primissimo film era su un tema simile”.
Riccardo interpreta l’imprenditore nello storico Campionato del mondo del 1983, che racconta la voglia dell’Italia di battere l’eterna rivale che è la Germania, un Paese molto più evoluto in tecnologia e investimento economico, da sempre un passo avanti al Belpaese.
Però emerge molto nel film la voglia di riscatto e la volontà del Team Lancia di farcela in una gara che è sotto agli occhi di tutto il mondo e che era quasi impossibile da vincere. Invece il risultato fu sorprendente e senza spoilerare troppo, la storia parla da sé.
“Trovo che questo film racchiuda una metafora dell’Europa. A confronto ci sono due Paesi molto diversi e l’Italia è chiaramente inferiore ma riesce a vincere grazie alla creatività e con un pilota tedesco. Incredibile. Mi piace il patriottismo mostrato nel film, non quello stupido che deve solo attaccare gli altri ma quello inclusivo”.
Nella pellicola, Fiorio ha paura di perdere e fare una brutta figura agli occhi del mondo che sono puntati su di lui, nella vita reale Scamarcio cosa teme?
“Ho paura della morte. Ho vissuto tanti momenti bellissimi nella mia vita ma quello che mi ha segnato di più è un evento terribile, la morte di mio padre. L’ho vissuta in ogni istante, l’ho visto spegnersi e sono terrorizzato perché ho preso consapevolezza di cosa vuol dire e che prima o poi capiterà anche a me”.
Era il 2017 quando il padre Emilio morì in seguito a una brutta malattia, all’età di 64 anni. I due erano molto legati. “Veder morire mio padre è stata una presa di coscienza molto intensa per me”.
Proprio come il manager che interpreta però, Riccardo Scamarcio accetta la sconfitta. Infine, si cerca nell’intervista di carpire alcune informazioni sulla sua vita sentimentale (è legato a Benedetta Porcaroli) ma lui, sempre restio a parlarne, liquida la giornalista dicendo: “Le intrusioni nel mio privato mi danno fastidio da sempre e infatti non commento”.