In questo periodo si parla molto dei papà, data la festa di San Giuseppe. Biagio Antonacci si è aperto a delle confessioni molto delicate che hanno spiazzato i fan.
Come tutti, anche lui si è lasciato andare a delle riflessioni sulla sua vita e carriera, citando inevitabilmente la sua famiglia e appunto, il rapporto con il genitore, scomparso nel 2014.
La carriera di Biagio Antonacci
Biagio Antonacci è un artista famosissimo che non ha certo bisogno di presentazioni e oggi è uno dei nomi più potenti del panorama musicale italiano, apprezzato da diverse generazioni. Tanti i suoi successi, scritti fra l’altro di suo pugno perché Biagio è anche cantautore.
Nato a Milano nel 1963, Biagio è cresciuto a Rozzano, un quartiere di periferia dove – come lui stesso ha spiegato – i sogni corrono più potenti del talento. E il suo era quello di sfondare nel mondo della musica, già da giovanissimo infatti ha iniziato a fare il musicista in alcuni gruppi di provincia.
Dopo la maturità si è arruolato diventando carabiniere ma la svolta per la carriera arriva quando appunto, in questo mestiere, viene chiamato a svolgere servizio a Garlasco. Sapeva che Ron risiedeva proprio in questa cittadina e così si è dato da fare per conoscerlo.
Da quell’incontro nacque una bella amicizia e un provino con il frontman degli Stadio, Gaetano Curreri, che lo fece debuttare in apertura di un concerto. Così Biagio Antonacci diventò famoso e iniziò a pubblicare un album dopo l’altro.
Fra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, lavora anche molto come autore e collabora con cantanti importanti. Ad oggi, sebbene gli anni d’oro siano passati, Biagio riscuote comunque un discreto successo ma in questo articolo ci concentriamo su di lui per alcune parole che ha detto in un’intervista molto intima.
Il padre di Biagio era pugliese e si chiamava Paolo. Venuto a mancare nel 2014, ha lasciato un grande vuoto nel cuore dell’artista, che con lui aveva uno splendido rapporto. Tuttavia Biagio ha confessato di non essere mai riuscito apertamente a dirgli “Ti voglio bene”.
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“Quando era sul letto di morte mi ero deciso a dirgli queste parole ma non ce l’ho fatta. Non volevo suonasse come l’ultimo discorso fra me e lui, anche perché non glielo avevo mai detto e avevo paura che si impaurisse. Sono rimasto zitto e il giorno dopo è morto. Ora ho questo rimpianto grandissimo”.
Tornando indietro con il pensiero a quel terribile momento, Biagio ha raccontato che pochi giorni dopo la morte del padre, si esibì a Bari e poi a Milano: “Fu difficile. La mancanza si sentiva, mio padre mi seguiva spesso nei tour. Si preoccupava per me, controllava addirittura che il palco fosse montato correttamente”.
Ha un velo di nostalgia e malinconia negli occhi quando pensa a questo pezzo importante della sua vita. E chiaramente, in occasione del 19 marzo, la mancanza si fa sempre più forte.