Dopo 30 giorni dalla scomparsa di suo padre, Emanuele Filiberto ha raccontato alcuni dettagli inediti.
La puntata di domenica 10 marzo di Verissimo ha ospitato anche lui, Emanuele Filiberto di Savoia. Dopo un mese dalla scomparsa del padre, il principe ha parlato a lungo dei giorni che hanno preceduto la sua dipartita, del rapporto e di ciò che i giornalisti hanno fatto verso i suoi confronti.
Le rivelazioni di Emanuele Filiberto
Era il 3 febbraio il giorno in cui Vittorio Emanuele di Savoia ha chiuso per sempre gli occhi. Si trovava in ospedale già da tre settimane a causa di un’infezione alla gamba che in seguito è guarita anche se, nello stesso tempo, sono nate molte altre complicazioni.
Nel corso del ricovero, fortunatamente accanto a lui c’è stata tutta la sua famiglia. È stato lo stesso Emanuele Filiberto infatti a ricordare che tutti hanno potuto dargli un ultimo saluto, stare accanto a lui e parlargli giorno e notte.
Infatti l’erede afferma che in quelle ultime due settimane hanno dialogato molto in quanto il padre era lucido. Un’occasione perfetta per l’86enne di parlare dei suoi sentimenti e della gioventù “Se n’è andato in un modo sereno. Erano le 6 di mattina, era stanco, mi ha detto voglio riposarmi, ha chiuso gli occhi ed è partito”.
Il padre di Emanuele Filiberto lascia quindi questa terra dopo aver trascorso 65 anni insieme a Marina Doria. Un momento molto triste in cui lo stesso erede rivela di non essere preoccupato per la madre in quanto, intorno a lei, ha molte persone su cui può contare “Poco a poco si prenderà e siamo tutti lì, per dirle che malgrado questo enorme vuoto, la vita continua e non puoi lasciarti andare, devi avere la forza, una dimostrazione di forza per le nuove generazioni”.
Di fronte a Silvia Toffanin, Emanuele Filiberto racconta anche del rapporto che negli anni è stato in grado di costruire con il padre, un legame molto forte in cui numerosi sono stati i momenti vissuti insieme.
Infatti è stato lui stesso a rivelare che non era soltanto un padre ma anche un amico, una guida, un confidente, un uomo che è stato in grado di trasmettergli le sue passioni.
cioè numerosi messaggi che il padre gli ha insegnato, quello che gli è rimasto in più impresso nella mente e “l’amore è l’unità della famiglia”.
Dopo la morte di Vittorio Emanuele ci sono stati numerosi commenti su di lui, un argomento che la stessa Silvia Toffanin ha voluto affrontare, chiedendo in che modo ha reagito lui insieme alla famiglia “Ho trovato disgustoso quello che è successo, non ci hanno lasciato il tempo del lutto. Ho visto giornalisti, opinionisti, che giudicavano una persona che non avevano mai incontrato, non riesco a capire il perché, l’ho trovato brutto e triste, più per loro, come ti viene in mente, ad un giorno, due giorni dopo la sua morte, trasmissioni televisive, totalmente inutili”.
Adesso Emanuele Filiberto non dovrà far altro che portare avanti l’eredità del padre, diventando portavoce dei numerosi progetti benefici che lui aveva presieduto.