Il 74esimo Festival di Sanremo si è concluso lo scorso sabato, e per Loredana Bertè è stato particolarmente importante. L’artista calabra si è aggiudicata il Premio della Critica intitolato alla sorella Mia Martini, e la cantante non ha nascosto tutta la sua commozione. Ma perché le due sorelle avevano cognomi diversi?
L’artista calabrese è tornata al Festival di Sanremo dopo tre anni di assenza e ha stregato la Sala Stampa dell’Ariston con la sua Pazza. Un brano dalle sonorità rock e il testo fortemente biografico che le ha fatto conquistare il primo posto durante la serata del 6 febbraio. Nonostante durante il corso delle altre quattro il brano sia sceso (seppur di poco) in classifica, sabato le è stato assegnato il Premio della Critica Mia Martini.
Un attestato per Loredana Bertè probabilmente molto più importante del primo posto, poiché intitolato alla memoria dell’amatissima sorella, scomparsa tragicamente nel 1995. Un lutto che ha colpito duramente il mondo della musica e non solo, facendo da spartiacque per un diverso approccio agli artisti.
Entrambe affascinanti e soprattutto talentuose, in vita le sorelle hanno condiviso un destino abbastanza sfortunato, segnato da momenti bui e rinascite, e tanti, soprattutto i più giovani, hanno iniziato a incuriosirsi sulla storia delle due cantanti, chiedendosi, per prima cosa, il motivo per cui avessero due cognomi tanto diversi, visto il grado di parentela.
Loredana Bertè vince il Premio della Critica intitolato alla sorella: perché il cognome diverso?
Naturalmente le due artiste condividono lo stesso cognome, Bertè, ma come era d’uso all’epoca degli esordi di Mimì, spesso lo si cambiava per renderlo più affascinante presso il il pubblico. Domenica Rita Adriana Bertè, quindi, negli anni Settanta attira l’attenzione del produttore e proprietario del Piper di Roma Alberigo Crocetta, che decide di cambiarle il nome.
Domenica viene quindi rinominata Mia, da Mia Farrow, una delle attrici più amate dall’artista e Martini, all’epoca una delle tre parole più note all’estero, dal nome di un famoso liquore. È così che la carriera della cantante prende slancio, anche se sarà caratterizzata sfortunatamente da momenti molto bui legati anche a ignoranza e invidia.
Negli anni successivi, infatti, si sparge la voce che Mia porti sfortuna, una marchio ignobile che la farà cadere in depressione e sconforto, sentimenti risollevatesi solo negli ultimi anni di vita grazie al suo ritorno in scena con capolavori come Almeno tu nell’universo.
Poi, nel 1995, in Lombardia, la morte improvvisa, pare a causa di un malore o overdose, che segnerà profondamente la vita della sorella minore Loredana. Ora, finalmente, un po’ di giustizia per entrambe, con il premio a lungo agognato da Bertè e infine tornato in famiglia, dove doveva essere da tempo.